Dalle radici del mondo al volontariato internazionale, una scelta controcorrente

“Partiamo dalle radici del mondo per lottare a difesa dei diritti dell’uomo. Solo attraverso la conoscenza dei problemi e dalle loro cause ognuno può essere operatore di servizio per il prossimo”. Con questa frase Fabrizio Cavoletti ha ha accolto rover e scolte al laboratorio di volontariatointernazionale.

Cavoletti, grazie alla sua esperienza personale nei territori in difficoltà economica, sociale e politica, cerca di fare intraprendere a rover e scolte un vero è proprio percorso di riflessione: iniziando dai volti e dalle storie di gente considerata ‘ultima’. Attraverso l’individuazione delle situazioni che causano povertà e sofferenza nel mondo, trascina i giovani scout ascoltatori, in un nuovo modo di considerare il volontariato.

Cavoletti dà informazioni sugli strumenti per il sevizio internazionale, sopratutto di stampo cattolico, e sulle motivazioni che spingono un volontario a compiere il suo servizio a persone meno fortunate.

Il servizio è alla base della vita e dell’etica morale di ogni scout, sempre “pronto a servire” in ogni situazione e in ogni luogo. Considerare il volontariato come un modo per rispettare altri popoli, amare il prossimo, rende ogni singolo cittadino di questo mondo non un abitante passivo, ma abitatore consapevole di ciò che lo circonda. “Un mondo diverso non è solo possibile, non solo auspicabile. Esiste già!”, bisognerebbe solamente che ognuno di noi avesse il coraggio di cercare le risposte alle tante domande irrisolte, apparentemente impossibili.

La cooperazione tra paesi diversi, tra gente di etnia ed estrazione sociale diversa, abbatte i muri del pregiudizio, amplia le conoscenze, il modo di vedere le cose. Avere cuore significa possedere coraggio. E di cuore per dedicarsi agli altri il mondo ne ha bisogno. Solo attraverso la solidarietà il mondo, unito, può superare gli ostacoli.

Federica Matarazzo