Il sogno di Mario Mazza e il flashback sullo scautismo

Dopo la caduta del fascismo, Mario Mazza fonda un collegio in puro stile scout nella Villa Buri a Verona, comprata grazie all’aiuto di un imprenditore a patto che venisse istituita al suo interno una rete di associazioni.  I ragazzi provengono soprattutto dalle classi sociali più povere, sono divisi in “squadriglie” e “reparti”, ognuno dei quali alloggia in camerate diverse. Il suo sogno è rivoluzionare il normale metodo di apprendimento scolastico.

Lo scopo del laboratorio della Route nazionale che prende le mosse da questa storia è quello di stimolare i partecipanti alla ricerca di nuovi metodi di comunicazione. Si formano tre gruppi, ad ognuno dei quali viene affidato un argomento da esporre con una modalità comunicativa originale. I temi sono: la nascita dello scautismo, lo scioglimento dell’ Asci nel 1928 ed infine la nascita dell’Agesci. Il primo gruppo canta in rima gli albori scout, rendendolo una canzone rap. Il secondo illustra lo scioglimento dell’Asci tramite un gioco particolare. Il terzo, spiega il proprio argomento con il gioco “intesa vincente”, facendo indovinare alcune parole chiavi agli altri presenti. Il laboratorio si conclude con una metafora: i responsabili del laboratorio, Alberto Albertini e Nicolò Bergamaschi, hanno dato ai ragazzi un cordino da usare per costruire una rete. La difficoltà incontrata dai ragazzi nell’unire nel modo corretto i pezzi, rappresenta l’impegno indispensabile per strutturare reti solide e resistenti.

Maria Letizia Di Giampietro