Sporchiamoci le mani in questo mondo

Di fronte ai problemi della società, che richiedono una risposta concreta, capita ai più di dire fra sé e sé: “Non posso farci nulla” oppure, frase ancora peggiore: “Non mi riguarda”.
Questo approccio rinunciatario e remissivo non consente, tanto al singolo individuo quanto alla società, di comportarsi in maniera adeguata per migliorarla.

Noi, abbiamo deciso di sporcarci le mani.

 

 

Sporchiamoci le mani con ciò che ci circonda

 

Facciamo parte della comunità R/S del Gruppo scout Roma 116, siamo ragazzi dai 16 ai 20 anni che si sono interrogati, come ogni anno, sulle problematiche del quartiere.

Quest’anno abbiamo contribuito alla riqualificazione del parco “Nicolò Blois” presso il Quadraro Vecchio in Via Lucio Mario Perpetuo a Roma. Abbiamo collaborato con l’associazione no profit SCM Production che ha in gestione il suddetto parco.

 

Lasciamo il mondo migliore

 

Un impegno per migliorare

Abbiamo pubblicizzato il nostro impegno per rendere partecipe tutto il quartiere. Nella piazza di Largo Spartaco abbiamo allestito uno stand per sensibilizzare e coinvolgere chiunque ne fosse stato interessato.
Dopo l’ottimo risultato ottenuto, continueremo la cura e la manutenzione del parco realizzando i nostri progetti tra cui aiuole, panchine, secchi per l’immondizia con materiale riciclato.

 

panchina del parco

 

Lo scautismo fornisce ai ragazzi gli strumenti necessari per raggiungere quel civismo, ossia quell’essere coscienti della realtà socio-politica nella quale si vive, che porta il singolo a prendersi un impegno per migliorare la società di cui si fa parte.

 

 

 

Una scelta di servizio

Al lavoro nel parcoLa nostra determinazione a metterci in servizio deriva da una fiducia nelle proprie azioni e da una consapevolezza del degrado che sta attorno a noi, che non possiamo assolutamente lasciare invariato poiché il menefreghismo è la principale causa dell’incuria.
Solo perché la problematica non tocca personalmente l’individuo, questo non sta a giustificare il suo disinteresse per le difficoltà del quartiere.

 

L’indifferenza può nascondere all’occhio cose sgradevoli che si potrebbero risolvere ancora in tempo, ma sempre se c’è il sostegno reciproco e volontario da parte di ognuno.

 

Vogliamo lanciare un messaggio che raggiunga tutti e che dia coscienza delle reali situazioni in cui viviamo.

Non c’è gratificazione migliore che possa eguagliare l’ascolto vero e tangibile delle persone, poiché ripaga il nostro impegno di far del nostro meglio e lasciar ogni posto migliore di come lo abbiamo trovato.

 

cambio di prospettiva

 

 

Clan Odissea Roma 116

 

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