Nessuno mi può giudicare

Riflessioni e confronti sul tema del giudizio, al centro dell’inchiesta del noviziato del gruppo scout Pesaro 5

“Secondo me, nel mondo, si può vivere senza giudizio, anche perché tutto ciò che esiste (usanze, leggi, mode) sono creazioni dell’uomo, convenzioni legate alla evoluzione. Ciononostante credo che il giudizio sia indispensabile in quanto ci permette di proteggerci e di creare amicizie in base ai nostri interessi (gruppi sociali)”.

“Per me il giudizio è utile se usato in modo costruttivo ed è evitabile”.

“A differenza vostra, credo, che non possa esistere un mondo senza giudizio, perché è parte integrante dell’uomo ed egli non può vivere senza”.

Queste sono alcune delle nostre opinioni sul giudizio, l’argomento dell’inchiesta (ricerca) che abbiamo deciso di intraprendere. Perché proprio questa tematica?

Nel mondo di oggi, ognuno di noi è fortemente legato al giudizio degli altri, in quanto presenza costante ed invisibile, da cui è quasi impossibile liberarsi.

Per cercare di avere una visione più completa e oggettiva di tale argomento, per capire quanta influenza ha sulla nostra vita e se è possibile farne a meno, abbiamo deciso, in un primo momento, di confrontarci con persone disabili, che, spesso, si ritrovano ad essere coinvolte direttamente dal giudizio.

Le famiglie dei ragazzi che abbiamo incontrato hanno deciso di creare l’associazione “Insieme” che svolge varie attività sportive (tra cui il basket) e ricreative. Successivamente è nata la Fondazione “Noi: domani” che con l’aiuto della cooperativa Labirinto ha dato vita al progetto “Prove di volo”.

Il progetto viene portato avanti da educatori che lo coordinano insieme all’aiuto di volontari.

Sabato 12 gennaio 2019 ci siamo recati nella loro struttura per iniziare la nostra intervista, che ha avuto risvolti più che positivi.

Gli educatori ci hanno dato subito un assaggio della loro quotidianità parlandoci di varie problematiche, tra cui quelle legate alla burocrazia: se inizialmente a ciascuno di loro erano assegnati due disabili, con le nuove leggi il lavoro è diventato più difficile perché ha visto incrementarsi le ore in base alla gravità dei pazienti con problemi nella gestione di più casi complessi.

Nonostante questi ostacoli, la loro occupazione è una vera e propria vocazione verso gli altri, spinta dal miglioramento dei pazienti, malgrado la forte emotività che si portano a casa.

Per quanto riguarda il confronto con i pazienti della struttura, ci hanno aiutato a riflettere tantissimo sulle piccole cose, che spesso a noi possono apparire scontate.

Abbiamo incontrato Anita, una ragazza dalle molteplici qualità: le piace cantare, ha tanti amici e ama la propria vita nonostante le difficoltà!

Scrivere, recitare e partecipare ad attività manuali, sono invece le passioni di Eleonora, un’altra ragazza della “casa”.

Ad oggi, dopo questo incontro, possiamo affermare che, anche se la vita ti porta ad essere soggetto all’opinione negativa degli altri, questa non per forza deve interessarti, perché puoi star bene con te stesso comunque ed essere felice.

Ci siamo concentrati anche sull’opinione dei ragazzi della nostra età, la generazione di Internet, quella su cui tutti scommettono il fallimento.

È molto importante analizzare questa fascia di età, in quanto con i nuovi mezzi tecnologici a loro disposizione, la loro vita è spesso basata su un profilo pubblico soggetto a giudizi continui.

Abbiamo sottoposto ai nostri compagni di classe un questionario: le risposte hanno dimostrato che i ragazzi non si sentono né troppo giudicati né troppo influenzati; l’ambiente in cui vivono maggiormente il giudizio è la scuola, dove è facile sentirsi sotto esame.

Nonostante ciò, si sentono piuttosto insicuri del pensiero degli altri sul loro comportamento, anche se non lo fanno notare, mascherando il loro stato d’animo. Molti hanno dichiarato di non giudicare spesso il prossimo, ma quando avviene si soffermano sul loro atteggiamento.

Abbiamo riscontrato opinioni contrastanti sull’inevitabilità del giudizio: parità di risposte, ma la maggior parte ritiene che il mondo sarebbe migliore senza. Se solo pensassimo a quanto anche il giudizio sbagliato di una sola persona ha rovinato l’intera umanità, dalle ideologie razziste che hanno provocato lo sterminio di milioni di persone ai movimenti omofobi di oggi, possiamo renderci conto di quanto questa presenza, se usata male, possa portare allo stravolgimento di giovani vite e talvolta anche alla morte.

E tu, pensi che il mondo sarebbe migliore senza giudizio?