Dall'”io ci sarò” al “ci siamo”. E in parecchi: tutti e 30.000 alla cerimonia di apertura della parte fissa della Route nazionale a San Rossore che è un tripudio di musica, colori (più un’onda monocromatica!) e effetti speciali. Una festa in onore dei 40 anni di storia dell’Agesci, ripercorsa con immagini e video; un’espressione di felicità collettiva di ragazzi e ragazze scout dai 17 ai 21 anni che gremiscono il Campo del Futuro, sotto un palco da ‘concertone’. I contributi video emozionano: applausi spontanei e scroscianti dei rover e delle scolte quando le immagini si soffermano su Papa Giovanni Paolo II alla Route Nazionale del 1986; commozione per il ricordo di Altea, Michele, Elettra, Mattia e Francesca, fratelli e sorelle scout scomparsi di recente.
Nel pratone della tenuta di San Rossore (Pisa), l’inaugurazione della Route Nazionale Agesci 2014, la terza nella storia dell’associazione, accende l’entusiasmo dei 30.000 ‘coraggiosi’.
Alle 16 i primi gruppi scout entrano nello spazio destinato alla kermesse – è ancora la Sardegna ad aggiudicarsi il primato, dopo l’ingresso a San Rossore di martedì sera – e come un torrente che si insinua dopo la stagione secca, i 30.000 confuiscono nel campo con una portata ‘devastante’. Il flusso continuerà fino alle 18.30, ora x dell’inizio dell’evento. Il caldo non fa paura. Ognuno riesce a coprirsi dal sole come può, in attesa di far esplodere la propria felicità. La coreografia dell’evento è varia: i video si alternano agli sbandieratori, le parole alle rappresentazioni teatrali di uno strano gruppo di cittadini che prova con degli icosaedri a costruirsi la sua città ideale salvo poi rinunciare e scegliere di scendere tra la gente ‘armati’ di fili per collegare i vicini e i lontani, gli uni e gli altri, dopo aver deciso che l’unica città in cui vale la pena di abitare (visto che quella di ‘tela’, come la definiscono, ovvero di tende, sparirà tra poco) è quella delle relazioni. Il maxischermo saltella tra le immagini della platea e quelle che mostrano gli esempi di carte del coraggio come la Dichiarazione di indipendenza, la legge scout, la Costituzione…
“Tutti insieme famo paura!” urla la marea blu; intanto la musica fa ballare la platea. È la Scout Jam Band, composta da quattro scout marchigiani che rivisitano le melodie di tradizione scout in tema rock: dieci, cento, mille fazzolettoni che sventolano roteando sotto il cielo di San Rossore. Sul palco, prende forma la città ideale, progettata grazie al “coraggio che abbiamo incontrato in altri e cercato di vivere”, tesoro indispensabile per aspirare al cambiamento.
Michele Fazio