Oltre 90mila pasti al giorno. Più di 2.800 diete speciali, di 94 diverse tipologie. Tre Caritas della zona di Pisa coinvolte. Un’azienda che fornisce ogni giorno il cibo. Questi sono solo alcuni dei numeri di uno dei servizi piu importanti della Route nazionale, il vettovagliamento.
Nel parco nazionale di San Rossore non é possibile accendere fuochi e l’Agesci ha dunque deciso di rivolgersi ad un fornitore esterno per il cibo, la Camst, che ha sede a Bologna. “I criteri per la selezione dell’azienda sono stati l’eticità, il tipo di forniture, la reale presenza sul territorio e, non meno importante, l’aspetto economico” spiega Andrea Fabbri, il responsabile che ha curato i contratti con la ditta. “Ci vuole un’azienda molto strutturata e con una grande esperienza per elaborare tutte le diete speciali”.
Le diete speciali sono varie e comprendono alimenti per persone allergiche al nichel, al glutine, all’uovo e al lattosio e altro, per vegani e vegetariani e addirittura piatti halal e kosher per i ragazzi musulmani ed ebrei delle delegazioni internazionali.
Ma come arriva e viene distribuito il cibo a San Rossore? Alle 5.45 arrivano al campo i camion carichi di cibo (colazione e pranzo del giorno) che viene smistato e distribuito nei magazzini dei vari quartieri dagli addetti al vettovagliamento. Qui sarà compito dei capiclan ritirare i pasti per le loro comunità, prestando attenzione alle diete speciali. Con lo stesso procedimento alle 17.45 viene consegnata la cena.
Inoltre dal 4 al 6 Agosto e dall’ 11 al 13 Agosto è attivo un servizio mensa per i membri del One Team. Qui operano addetti al servizio fisso di vettovagliamento, circa un quindicina di persone, che hanno precedentemente dovuto seguire un corso online (Haccp) per svolgere questo compito. I prodotti arrivano già pronti dall’azienda di Bologna, in confezioni che vanno messe in forno perchè il cibo precotto venga rigenerato. Tutti gli alimenti sono sottoposti a rigidi controlli igienici e conservati con attenzione, infatti i prodotti freschi non devono avere una temperatura superiore a 8°, mentre quelli da servire caldi devono avere una temperatura minima di 65°.
C’è poi una particolare mensa, attiva per tutta la durata del campo fisso, che fornisce ai circa 60 bambini qui presenti ogni giorno pasti caldi.
Certo non mancano gli imprevisti: la mattina del 5 Agosto il camion che avrebbe dovuto consegnare al campo la colazione ha bucato ed il cibo è arrivato con ore di ritardo. Nonostante questo, gli addetti alla mensa si sono ingegnati con ciò che avevano a disposizione per permettere agli oltre 800 capi di mangiare un boccone in attesa della vera colazione.
“Non è stato buttato niente”, afferma Sabrina Arcangeloni, la responsabile del servizio fisso di vettovagliamento. Spiega infatti che le vaschette di cibo non ancora aperte vengono consegnate a tre Caritas del territorio pisano e ridistribuite alle mense dei poveri. Così anche in questo servizio vengono mostrati l’attenzione e il senso etico che caratterizzano chi si è impegnato nella realizzazione di questa Route.
Ottavia Mortarino e Lucrezia Pedranzini