Dopo giorni di annunci e attesa, la presidente della Camera Laura Boldrini è finalmente arrivata a San Rossore, per prendere parte alla Route nazionale.
Accolta da una folla di rover e scolte festanti, la presidente ha partecipato ad una tavola rotonda sul tema della violenza contro le donne, organizzata dal gruppo Empoli 3, ed ha risposto alle tante domande dei ragazzi.
Ecco il decologo di Laura Boldrini contro la violenza sulle donne.
“Voi siete la meglio gioventù, di questo sono molto fiera. Noi non dovremmo parlare di violenza quando trattiamo il Coraggio di Amare. La violenza mascherata da amore non è vero amore: che nessuno usi mai violenza in nome dell’amore”.
“Nei Paesi emergenti se non ci fossero le donne non ci sarebbero prospettive di vita: sono loro il motore della società”.
“Ci sono leggi contro la violenza sulle donne, come la Convenzione di Istanbul, ma bisogna attuarle e stanziare fondi perché non rimangano solamente buone intenzioni”.
“Non c’è Paese in cui non ci sia violenza di genere, ma in alcune culture le donne non denunciano per vergogna, quando a vergognarsi dovrebbe essere chi la violenza la compie”.
“La violenza sulle donne è innanzitutto un problema degli uomini. Gli uomini consapevoli devono essere parte attiva e prendere le distanze dai violenti”.
“Bisogna che nelle scuole ci sia l’educazione sentimentale e al rispetto: le leggi sono importanti, ma c’è un grande lavoro culturale da fare”.
“Siate esigenti con le istituzioni, non fate sconti, fate pressione sulle autorità affinché si assumano le proprie responsabilità. Non basta andare a votare per essere cittadini attivi”.
“Oggi ci vuole coraggio ad amare il diverso da noi, ma il valore aggiunto è nella diversità. Ci hanno detto che la diversità è una minaccia alla nostra sicurezza: rimandiamo al mittente questa affermazione. Lasciate a casa i pregiudizi, non vi aiuteranno”.
“Sfidate la vita, sfidate il futuro, alzate la testa, non vi rassegnate. Noi classe dirigente possiamo salvare questo Paese, ma solo insieme a voi, il cambiamento deve essere collettivo, non partite sconfitti in partenza”.
“La strada l’ho imparata attraverso l’esperienza scout. Voi il viaggio lo avete già iniziato, con i vostri presupposti potete farcela”.
Ortensia Ferrara e Matteo Caselli