Il coraggio di liberare il futuro emerge con prepotenza dalle voci dei ragazzi riuniti alla tavola rotonda “Finché uno solo mancherà del necessario” organizzata dal clan del Padova 9 in occasione della Route nazionale Agesci. L’obiettivo è riuscire a dare un volto ai “nuovi poveri”, sempre più difficili da identificare nella società moderna.
Prende parola Ugo De Siervo, giurista, già Presidente della Corte costituzionale fra il 2010 e il 2011, che identifica i principali fattori che fanno da spartiacque per la povertà. Primo fra questi è la nazionalità: “Su 60 milioni di abitanti italiani, cinque sono immigrati regolari, che vivono quotidianamente in un ghetto virtuale gigantesco, discriminati pur contribuendo al benessere della comunità”, dice De Siervo, che poi aggiunge: “Senza dimenticare i nuovi poveri, coloro cui viene negato l’accesso a quei servizi che permettono di mantenere uno stile di vita al passo coi tempi.”
Don Luigi Ciotti, presbitero torinese, padre del Gruppo Abele e di Libera, riporta l’attenzione sul significato di verità, per non dimenticare gli ultimi della società: “La verità è un peso necessario e faticoso da portare, ma altrettanto indispensabile per servire gli ultimi” e, riallacciandosi poi al coraggio, tema portante del campo scout, “voi giovani state assistendo alla prima guerra mondiale dell’economia, che quotidianamente uccide la speranza di migliaia di persone, ma non dovete demordere, abbiate coraggio di aver coraggio!”.
La forza di non tacere e di non “fermarsi per commuoversi, ma muoversi per migliorare la società”, come suggerisce Ciotti, è alla base dell’azione di coraggio dei ragazzi di Padova che hanno dimostrato che con la sola buona volontà si possono fare grandi cose, ricostruire il rapporto umano con gli ultimi: i senzatetto, i disabili e la presa di coscienza della situazione alla cittadinanza in favore di una solidarietà responsabile, perché, proprio come conclude Ciotti, “Dobbiamo dire basta ad una solidarietà che non è in grado di combattere le cause della povertà, limitandosi alle elemosina”.
Interrogato sull’importanza della Costituzione, come documento importante pe il benessere della società, De Siervo esorta prima di tutto all’impegno e alla speranza: “Il cambiamento ha bisogno del coraggio per essere un segno vivo di trasformazione. La Costituzione ha una sua effettività se ad attuarla sono prima di tutto i politici. Qui la società stessa si deve svegliare diventando molto più esigente e non passiva”.
Infine, Ciotti, saluta i ragazzi invitandoli ad un insolito sguardo verso gli ultimi: “Per guardare bene il mondo dovete essere strabici: con un occhio guardate voi stessi ed il vostro bene, con l’altro girate liberi di vedere gli altri”.
Federico Stivani, Pierfrancesco Nonis e Alessia Gioda
(in copertina Don Ciotti e De Siervo durante la tavola rotonda – credits: Sara Bonvicini)