Una radio scout? Sì anche una radio scout. È quanto è accaduto nel messinese, dove il clan del Messina 3 ha creato una web radio, “Radio Scirocco”, partendo dall’idea che un buon cittadino può definirsi tale solo se ben informato. I ragazzi, dopo aver fatto i conti con i soliti problemi burocratici, sono riusciti a superare i vari ostacoli incontrati lungo la strada verso la realizzazione di questo loro progetto.
L’idea è nata nel percorso che i giovani messinesi condividono con circa 30mila coetanei di tutta Italia. Quest’anno, infatti, in occasione della Route nazionale (il raduno di tutti gli scout Agesci di età compresa tra i 16 e i 21 anni), tutti i clan italiani hanno lavorato sul tema del coraggio nelle sue diverse strade di espressione: la vita nella chiesa, il futuro dei giovani, l’essere cittadini, l’amore, il farsi ultimi. Al termine delle riflessioni bisognava trasformare le parole in fatti, caratteristica degli scout abituati a migliorare la società circostante con azioni concrete volte alla crescita individuale e collettiva.
I giovani scout messinesi hanno scelto la radio. Dopo aver avuto qualche informazione tecnica da parte di alcune radio locali, aver raccolto i soldi necessari a partire e dopo aver costruito fisicamente la zona radio nella loro sede, sono andati in onda con i loro programmi.
Svago, sport, musica, certo. Ma soprattutto il programma “Senso Unico”. In esso, infatti si concentrava l’attività di informazione e di denuncia della radio, secondo il modello insegnato dalla storica Radio Aut di Peppino Impastato, con le dovute differenze. Oltre a un’azione di denuncia e informazione trasversale a livello cittadino, i giovani si sono concentrati anche sull’informazione scout, dando la possibilità a molti clan di intervenire alla radio per raccontare le proprie esperienze.
Così facendo i ragazzi sono riusciti nel loro intento di creare un proprio strumento di informazione. Un’azione di coraggio che si appella al buon senso della comunità circostante, facendo breccia nell’apatia giovanile tipica di Messina. Con questo tipo di informazione, se dovesse diventare capillare coinvolgendo tutti i giovani messinesi, nessuno potrà più dire di non sapere!
Sergio Inferrera