Il valore dell'informazione come strumento di coraggio

“Il valore dell’informazione come strumento di coraggio”: è il titolo dell’incontro organizzato daI Clan del Resana 1 dell’8 agosto, nel Quartiere della Novità di San Rossore. E’ l’esito del percorso intrapreso durante l’anno, su il “Coraggio di essere cittadini”, avviato perché il clan ha valutato che sono pochi i ragazzi che si informano su tutti gli ambiti della vita quotidiana nel loro territorio di appartenenza. Un  modo, insomma per stimolare la voglia di informazione giovanile. Come? Durante il periodo delle elezioni comunali, sono andati a intervistare i candidati a sindaco, per poi dare un’informazione completa e migliore a tutti i cittadini, non solo ai ragazzi.

A raccontare il passaggio dal mestiere di cronista com’era quarant’anni fa e quello dell’era digitale è stato Mario Tedeschini Lalli, giornalista, docente universitario, scout per tanti anni, autore di un blog proprio sul giornalismo. Il Clan del Resana 1, nella prima parte della tavola rotonda, ha dato spazio all’ospite, con domande riguardanti principalmente l’informazione e il coraggio del giornalista. Secondo Tedeschini Lalli, l’informazione è tutto, non solo il giornalismo, mentre l’informazione giornalistica è quella che ogni cittadino deve avere, e i criteri principali sono che deve essere utile e rilevante per la vita dei cittadini e raccontare gli accadimenti seguendo un’etica.

Mario Tedeschini Lalli ha continuato sottolineando come i mezzi per l’informazione siano cambiati. Rispetto a prima, vi sono interazioni diverse, questo perché il pubblico stesso è diventato autore e per questo motivo ognuno è libero di utilizzare il mezzo che preferisce in base al proprio target. Ognuno quindi può essere un giornalista per qualcun altro, perché ciascuno informa a proposito di qualcosa. Ma occorre anche esserne consapevoli.

Tedeschini Lalli ha spiegato che stiamo vivendo una rivoluzione, l’universo digitale influenza tutti sia in maniera positiva che negativa. Ci vuole coraggio per fare il mestiere del giornalista, soprattutto perché si interagisce direttamente tra le persone, vi sono scelte scomode e ci si deve interrogare sui meccanismi che influenza le vicende.

La tavola è proseguita con la divisione in gruppi di lavoro e il conclusivo dibattito nel quale è emerso come il giornalista bravo sia colui che cerca di superare e andare oltre i propri percorsi interpretativi.

Maria Chiara Stoduto

 

Gli scout intervistano Tedeschini Lalli. Foto di S. Negri

Gli scout intervistano Tedeschini Lalli. Foto di S. Negri