“Se hai un problema sortirlo da solo è avarizia, sortirlo insieme è politica”. Riprende queste parole di don Lorenzo Milani, Giorgio Zanin, onorevole alla Camera dei Deputati nella commissione bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza, che ha tenuto il laboratorio ‘l’arte della politica’ assieme al fratello Stefano.
Solo il nome fa già intendere molto: non è facile né parlare di arte né di politica perché sono due dimensioni così complesse che è meglio attaccare che affrontare.
I due fratelli hanno mostrato una mappa catastale della loro città di provenienza, San Vito al Tagliamento, in provincia di Pordenone, contraddistinguendo le varie caratteristiche topografiche presenti in essa e dividendo il gruppo in partiti politici, in sindacati, in gruppi Agesci e parrocchiali in modo da dare ad ognuno di loro un ruolo ben preciso per risolvere un problema inerente alla città. Questi, tra PD, Fratelli d’Italia,Confindustria e Legambiente si sono impegnati virtualmente per decidere insieme il futuro di una città. Riconosciuti tramite un cartellino, attaccato alla loro fronte, si sono impegnati come cittadini attivi notando che non è semplice fare politica perché questa è un’arte molto complessa. E’ necessario prima trovare un’accordo all’interno del proprio partito per poi raggiungere un obiettivo comune.
E’ un gioco di responsabilità che scatena uno spirito agonistico che unisce. Giorgio, dice che nello scautismo è presente un forte senso di Stato e di amore per la patria a cui giuriamo fedeltà con la Promessa. La politica deve essere unificante e deve essere vista come motore di cambiamento in cui noi, grandi e piccoli, giochiamo un ruolo da protagonisti.
Martina Nicolazzo