I giovani e la Chiesa oggi è il titolo della tavola rotonda che si è tenuta l’8 agosto nel quartiere della Fedeltà. Condotta dal clan del Pordenone 2, sono stati protagonisti Luciano Manicardi della comunità monastica di Bose, don Antonio Rizzolo della comunità dei Paolini di Vicenza e direttore della rivista Credere e Alberto Chiara, caporedattore responsabile di Famiglia Cristiana.
Si è discusso del gap tra giovani e Chiesa, mostrato dalle statistiche da record illustrate da Alberto Chiara che vedono scendere al 30% la percentuale dei giovani credenti e al 13-15% quella dei praticanti. Tra le cause di questa crisi, i relatori hanno individuato l’uso di un linguaggio non del tutto adeguato alle esigenze dei giovani di oggi, la cui estrema concretezza li allontana dal valore dell’etica, considerata quasi controproducente per i più, facendo cercare all’esterno motivazioni sempre nuove.
A volte anche una distorta visione della vita digitale può allontanare i giovani dai valori cristiani, se comporta incoerenza con la vita reale, mancanza di autenticità, in antitesi al modello pienamente autentico di Gesù. Antidoti a questa crisi sono: la testimonianza attiva della vita di Cristo e del Vangelo; il riconoscimento della Chiesa come comunità che ha come unico compito il raggiungimento della felicità; la possibilità di donare agli altri in modo gratuito tempo, ascolto, parola e presenza. Sono temi che ritornano nella tavola rotonda: la riflessione dei partecipanti propone, tra le richieste, quelle di attualizzare la vita di Cristo alla società odierna e di avvicinarsi maggiormente alle esigenze pratiche dei giovani.
Emanuele Scaramozzino
(In copertina: Alberto Chiara e don Antonio Rizzolo durante la tavola rotonda sui giovani e la Chiesa oggi. Credit di Daniele Tavani)