"Quo vadis baby?" In una nuova città, ma non da soli

Trovare una famiglia in una nuova città, sconosciuta davanti agli occhi di studenti universitari fuori sede, è possibile. Ce lo raccontano i ragazzi del clan universitario di Bologna, una comunità formata da studenti provenienti da varie parti d’Italia che hanno dovuto cambiare casa per inseguire il proprio sogno, ma senza abbandonare lo scautismo.

Attraverso giochi, questionari e bans, hanno cercato di far immedesimare i ragazzi intervenuti al loro laboratorio, nella vita di uno studente universitario fuori sede, con tutti i suoi pro e contro. Dalla spesa da fare, alla contabilità da non sottovalutare e lo studio, ogni ragazzo, all’inizio della sua carriera accademica si ritrova dinnanzi a scelte importanti. L’idea di creare un momento di incontro per altri giovani scout al parco di San Rossore, è nata grazie alla strada di coraggio intrapresa – il cammino svolto durante l’anno – che riguardava il futuro, la possibilità di liberarlo. “Perchè ognuno di noi parte con un po’ di difficoltà, si ambienta molto lentamente, ma al momento di ripartire, di scegliere cosa fare dopo la laurea si ritrova dinnanzi ad un bivio”, commenta Ilaria, una ragazza del clan duniversitario che continua “”la solitudine iniziale, causata dal cambiamento della città, è stata rimpiazzata da una nuova famiglia, una nuova comunita di clan”.

La partenza e la gioia della comunità, dello stare insieme, è questo il messaggio che ogni scout-studente dovrebbe tenere dentro se, in ogni situazione e luogo.

Di scout studenti fuorisede si è parlato anche nel laboratorio “Universitari in partenza” tenuto da membri del clan universitario Il Mosaico di Roma. Ma cos’e’ un clan universitario? “Viviamo come un qualsiasi clan, ma tutte le nostre attività sono modulate sui tempi e le esigenze dell’università. Siamo tutti studenti fuorisede”, spiega Graziano, studente di medicina. “Il clan universitario dà  l’opportunità di continuare il cammino scout anche a chi deve cambiare città prima di prendere la Partenza”, continua la capo clan Letizia.

Il laboratorio e’ stato diviso in tre momenti, corrispondenti alle tre tappe fondamentali della vita universitaria: test d’ingresso, esami, laurea e conseguente ricerca del lavoro. Dopo aver giocato sui primi due, nel terzo è stato presentato un parallelo tra la vita di clan e quella universitaria. Le tre esperienze sono accomunate dalla presenza di tre tappe: scoperta, competenza, responsabilità. “Con questo schema vogliamo rivolgerci anche ai ragazzi del clan ancora lontani dall’università. Come scout conoscono sicuramente questi tre momenti; applicarli anche alla vita universitaria potrebbe permettere loro di capirla e affrontarla meglio”, ha concluso Giacomo.

Federica Matarazzo e M. Viscusi