Una prospettiva di futuro per rover e scolte disposti ad impegnarsi per chi è più in difficoltà. E’ quella offerta dall’ONU, l’Organizzazione delle Nazioni Unite che riunisce 193 stati nazionali del mondo, e presentata a San Rossore con un laboratorio di informazione e confronto sui temi della solidarietà, della formazione e delle prospettive lavorative e di vita che ogni giovane immagina per il proprio futuro.
“I valori fondanti dell”ONU sono gli stessi dell’Agesci, la solidarietà, l’attitudine al sacrificio, l’accoglienza delle diversità, l’attenzione per l’ambiente, e ci sono anche tantissime analogie nella formazione e nel lavoro pratico”, spiega Fabio Graziosi, responsabile dell’Ufficio per l’Italia del Centro Regionale di Informazione dell’ONU. “Quella del clan è l’età giusta per iniziare a pensare ad una esperienza con l’ONU – aggiunge Graziosi – i profili ricercati non sono più solo quelli diplomatici di scienze politiche; l’ONU nei territori dove interviene agisce a 360°”. Dove è appena terminato un conflitto è infatti necessario ricostruire, e quindi pensare “alle infrastrutture, alla sanità, all’istruzione, alla comunicazione, a leggi democratiche, a nuove economie, al rilancio dell’agricoltura, e quindi servono le più disparate figure come ingegneri, agronomi, economisti e giuristi, ma anche esperti di information teconology, statistici , medici ed infermieri, e tanto altro ancora”, aggiunge Graziosi.
L’ONU non condivide con i giovani dunque una prospettiva futura da “fuga di cervelli”, ma piuttosto un puntare in alto tipoco dell’agire scout. L’ONU cerca di lanciare al mondo anche un messaggio di dialogo ed unità. “A 70 anni dalla fine della seconda guerra mondiale l’ONU è l’unico tentativo per cercare almeno di approcciare a livello globale i grandi temi che interessano il futuro del nostro pianeta, come l’ambiente, la fame nel mondo, la povertà i diritti umani e tanti altri”, conclude Graziosi.