“Vi siete meritati la fiducia che vi abbiamo dato. Abbiamo visto delle novità positive nel rapporto tra adulti e ragazzi”, dice Matteo Spanò, presidente dell’Agesci chiudendo la Route nazionale. Marilina LaForgia, che con Spanò guida l’associazione, a sua volta sottolinea dal palco del “campo del Futuro” che i ragazzi durante i lavori, non hanno “giocato alla politica” ma hanno “fatto Politica”. Ora però rover e scolte devono diventare “generatori principali del cambiamento” affinchè si possa avverare il nuovo. Quello che chiede e contiene la Carta del Coraggio, il documento redatto dai rappresentanti dei rover e delle scolte dell’Agesci durante la Route nazionale a San Rossore nel quale i 30.000 giovani si prendono l’impegno di contribuire a cambiare il futuro del paese.
La Capo Guida e il Capo Scout dell’Agesci, Rosanna Birollo e Giuseppe Finocchietti, invece, ricordano ai giovani presenti che hanno la responsabilità di aprire nuovi sentieri, definendo il punto di demarcazione tra quello che era ieri e quello che sarà domani. A questo proposito, invitano una delegazione di rover e scolte al Consiglio Generale Agesci che si terrà nel 2015 per poter affrontare con i quadri associativi le tematiche individuate nella Carta del Coraggio.
Gli incaricati nazionali R/S, Elena Bonetti e Sergio Bottiglioni ricordano infine che “ol servizio si coniuga con una politica attenta alla propria realtà. Siete rover e scolte ‘2.0’ perchè siamo riusciti ad adottare nuove modalità di conoscenza e di stare insieme”, concludono lasciando a tutti i rover e le scolte il mandato per percorrere le strade di coraggio di tutta Italia.
Gianluca Ermanno
(In copertina: alcuni rover e scolte con la Carta del Coraggio stilata alla Route nazionale Agesci. Foto di Nicola Catellani)