Papa Francesco agli scout: avanti, ora create una città nuova

“Pronto, sono Papa Francesco”. Il boato dei 30.000 di San Rossore esplode in una gioia incontenibile. Appare il fermo immagine sul maxischermo ritrae la prima ‘selfie papale’ scattata proprio con alcuni ragazzi e ragazze scout. Papa Francesco, in collegamento telefonico, saluta i rover e le scolte della Route nazionale Agesci, e impartisce ‘da lontano’ la  benedizione finale della messa celebrata dal Cardinale Angelo Bagnasco. Lo hanno aspettato con cori da stadio e qualche canzone in attesa dello squillo papale annunciato poco prima a tutti i 30.000.

“Saluto tutti voi, cordialmente, e sono felice di questo vostro raduno. Mi dispiace non poter esser lì con voi, ma vi accompagno da qui, con molto affetto.
Vi auguro che queste ‘strade di coraggio’ che sono diritte al futuro, siano per voi un grande bene. Il coraggio è una virtù, un atteggiamento dei giovani. Il mondo ha bisogno di giovani coraggiosi, non timorosi; di giovani che si muovono sulla strada, non che siano fermi; con i giovani fermi non andiamo avanti.  Giovani che abbiano sempre un orizzonte dove andare e non giovani che vanno in pensione: è triste guardare un giovane in pensione.
I giovani devono andare avanti su queste ‘strade di coraggio’: avanti”.

Se il cammino iniziato con la Route nazionale non si fermerà, “questa sarà la vostra vittoria, il vostro lavoro per aiutare a cambiare questo mondo, a renderlo migliore. So che avete riflettuto sull’Apocalisse pensando alla ‘città nuova’: questo è il vostro compito, fare una ‘città nuova’. Sempre avanti con una ‘città nuova’ con la verità, la bontà e la bellezza che il Signore ci ha dato”. E conclude così:  “Cari giovani, ragazzi e ragazze, vi saluto da qui e vi auguro il meglio: non abbiate paura, non lasciatevi rubare la speranza, la vita è vostra: è vostra per farla fiorire, per dare frutti a tutti. L’umanità vi guarda; guarda voi in questa strada di coraggio. E ricordatevi: la pensione arriva a 65 anni. Un giovane non deve andare in pensione mai, deve andare avanti. Prego per voi e vi chiedo di pregare per me”.

Poi la parola torna a Bagnasco: spiega che per benedizione finale ‘vale’ quella finale; qualcuno ‘dalla regia’ avvisa che il Pontefice pare che sia ancora in collegamento e si decide di riaprirlo. Ma come vuole la legge del ‘bello della diretta’, quando il canale audio ritorna si sente solo il classico “tu-tu-tu…”.

Michele Fazio

(foto di copertina: durante la telefonata di Papa Francesco – foto di Sara Bonvicini)