Parla l'alfiere: noi, liberi di pensare, discutere e proporre

Occhi luminosi e sorriso: così si presenta Lucia, 20enne scout di Piacenza, al termine dei lavori del Consiglio nazionale R/S di cui fa parte e che ha portatao all’approvazione della Carta del coraggio. La sua avventura come alfiere dei rover e delle scolte italiani inzia durante la route regionale, quando viene eletta dai ragazzi dei gruppi Agesci del Piacenza 3, del Cagliari 9 e del Isole Delta del Po 1. In quella occasione ascolta e si confronta con i suoi compagni di strada, raccogliendo spunti da portare all’assemblea plenaria.

Giunta a San Rossore, giovedì 7 agosto si riunisce insieme ai suoi 455 “colleghi”, i quali, suddivisi in 15 “commissioni”, iniziano a rielaborare le tracce preparate partendo dagli spunti inviati dagli stessi ragazzi. “Eravamo completamente liberi di lavorare su quanto ci era stato consegnato e, infatti, abbiamo deciso di aggiungere un punto, quello che riguarda il tema della pace e della nonviolenza”, sottolinea orgogliosa Lucia.

Nella giornata di venerdì 8, i gruppi di lavoro delineano gli impegni che vogliono assumersi e le richieste che presenteranno ai vertici dell’associazione. Sabato 9, in una riunione plenaria “fiume”, votano le circa 300 mozioni che sono state preparate dalle commissioni. Alle 17 la votazione finale: la Carta del coraggio è approvata all’unanimità!

Lucia è entusiasta del lavoro svolto, “perchè raccoglie tutti i nostri pensieri e i nostri desideri”, ma soprattutto per aver lavorato con persone che ci tengono all’associazione e alla branca R/S. “Le discussioni non erano mai sterili e, per quanto venissimo da posti diversi, eravano quasi sempre tutti d’accordo”, ci tiene a puntualizzare.

Al Consiglio nazionale dell’Agesci una richiesta: la costituzione definitiva del Consiglio nazionale R/S. Terminata la Route nazionale, non termina il suo incarico. Vuole portare la carica e la grinta che ha attinto durante queste giornate ai clan che l’hanno scelta, ma soprattutto vuole farsi garante che i suoi compagni di strada vivano la loro Carta del coraggio.

Daniele Rotondo