Federico, Internet e la Carta del coraggio

Questa è il testo del messaggio video che Federico Badaloni rivolge ai partecipanti al seminario sulla Carta dei Diritti per Internet organizzato sabato 7 febbraio 2015 dalla Branca R/S dell’Agesci. Ve la proponiamo perché pensiamo che sia importante e di valore. E vi rilanciamo il questionario online, rivolto a tutti i membri della nostra Associazione.

https://docs.google.com/forms/d/1dsCN4TBmKMA1w1eRpQ00OROZetSn-yqeYjs3GdvIh8g/viewform

Ciao a tutti,

sono Federico Badaloni, ho portato anche io per quasi vent’anni il fazzolettone attorno al collo e ora mi occupo della progettazione dei siti del Gruppo Editoriale l’Espresso.

Ho letto con molto interesse la Carta del Coraggio alla ricerca di spunti per riflettere sul mondo che stiamo vivendo. Un mondo nuovo, che vorrei definire “esteso”, da quando internet ha pervaso i tempi e gli spazi delle nostre vite.

Il mondo si è esteso oggi –e continua a farlo-, come accadde nell’epoca delle grandi scoperte geografiche. Perché la rete non è un nuovo pianeta. La rete non è un posto popolato da marziani. La rete, siamo noi.

Sono dunque qui con voi, anche se virtualmente, per proporvi sei sfide –o meglio- sei grandi occasioni che la Carta del Coraggio ci invita a cogliere proprio oggi, proprio nella scoperta di questi nuovi territori. Stiamo trovandoci di fronte a nuovi modi di coltivare e mettere a frutto i nostri talenti, abbiamo “nuove terre da abitare”. E’ bene dunque fermarci a riflettere per mettere nello zaino gli attrezzi migliori per affrontare –ancora una volta come tante volte ci è accaduto- delle strade non battute.

La prima sfida sembra un paradosso. Internet trasporta miliardi di informazioni a distanze enormi, a grandi velocità. Nella carta del Coraggio ho trovato l’invito a coltivare il valore della lentezza. Vi domando pertanto:

“come è possibile coltivare la lentezza in modo più efficace in questo nuovo ecosistema?

Ora veniamo alla seconda sfida. Avete scritto: “Dagli ultimi abbiamo da imparare la dignità, la semplicità e la reale essenza delle cose, il coraggio che ci vuole per denunciare e la forza e la speranza necessaria per ricominciare”. Vi domando dunque:

come fare in modo che in rete sia protetta la voce degli ultimi?”

Ecco la terza sfida. La rete ridefinisce le distanze e i rapporti fra le persone. Oggi è “nostro Prossimo” anche chi abita dall’altra parte del pianeta. Vi chiedo:

“come preservare la possibilità di compiere il Servizio attraverso la rete?”

Avete scritto “vogliamo essere cittadini attivi”. Sappiamo cosa significa essere cittadini del nostro condominio, del nostro quartiere, delle nostre città e della nostra nazione. La sfida che ci pone la Carta del Coraggio oggi è:

“come essere cittadini del mondo migliori grazie ad internet?”

 La quinta sfida riguarda il modo in cui siamo capaci di incarnare i valori in cui crediamo. Avete scritto che per essere “un’onda di coraggio”, c’è bisogno di “essere scout” e non di “fare gli scout”. Allora vi domando:

“come coltivare la testimonianza attraverso la rete?”

 L’ultima sfida è la più difficile. Nella Carta ho trovato l’invito a “percorrere la strada” per “essere cambiamento”.

Sappiamo che il buono che c’è nella strada non è tanto nel posto in cui arriva, ma nei passi che ci spinge a compiere. Uno dei canti più antichi del roverismo così descriveva infatti la strada:

Essa è là dischiusa per te come un’amica
e a primavera quand’è tutta fiorita
essa è là dritta innanzi a te
d’una fuga infinita.

Vorrei invitarvi a cogliere la pienezza del valore di una strada che prosegue all’infinito. E perciò vi domando:

“come proteggere il carattere generativo della rete, cioè la sua possibilità di dischiudere sempre nuove strade, piuttosto che concentrarci sui frutti che di volta in volta gli uomini vorranno cogliere nel loro cammino?”

Buona strada a tutti