Quale modo migliore per ‘essere protagonisti del nostro tempo’ che partecipare alla Giornata della Memoria e dell’Impegno sabato 21 marzo a Bologna?
Lo hanno fatto ben 200mila persone, impossibile quantificare quanti di questi erano scout: ma, in ogni caso, macchie di camicie azzurre e verdi erano sparse ovunque e si mescolavano ai colori arcobaleno della bandiera della pace e, soprattutto, ai colori giallo, arancio e rosa della bandiera di Libera, organizzazione promotrice di questa grande manifestazione giunta quest’anno alla sua XX edizione.
Manifestazione a cui gli scout sono da sempre affezionati, e sono infatti giunti in massa dal sud al nord dell’Italia nel capoluogo emiliano per marciare in nome della legalità e della giustizia: partenza alle 9,30 dallo stadio Dall’Ara, arrivo in piazza VIII Agosto dove sono stati letti i nomi delle 900 vittime innocenti delle mafie, delle vittime del rapido 904, delle stragi del 2 agosto 1980 a Bologna, di Ustica il 27 giugno 1980 e della Uno Bianca.
Sono state poi ricordate le vittime del genocidio di Sberenica, a seguire c’è stato l’intervento di Margherita Asta, che ha perso la madre e i fratelli nella strage di Pizzolungo e ha parlatoa nome di tutti i famigliari colpiti da un lutto per mano della mafia: “Questa piazza chiede un salto di qualità alla politica. Ogni giorno sia il 21 marzo”.
E infine le conclusioni dell’instancabile animatore dell’organizzazione di ‘Associazioni, nomi e numeri contro le mafie’, don Luigi Ciotti, che dal palco ha ricordato che “Il modo migliore di fare memoria e di ricordare quella lista interminabile di nomi è quello di impegnarci tutti”.
La manifestazione si conclude, la piazza inizia a svuotarsi e tornare alla normalità mentre i partecipanti si spostano per partecipare ai seminari tematici, alle proiezioni e agli spettacoli teatrali previsti nel pomeriggio o semplicemente per girare la città. Ma risuonano ancora nell’aria le note di quella canzone, gioiosamente urlata a squarciagola decine e centinaia di volte dalle migliaia di Rover e Scolte che lo scorso agosto si sono ritrovati a San Rossore per la Route nazionale: “Sento nel profondo un desiderio nascere/è la voglia di partire che continua a crescere/verso l’orizzonte possiam camminare/ricorda che solo chi sogna può volare”.
Il 21 marzo, giornata che segna l’inizio della primavera, migliaia di scout sognatori si sono dati appuntamento a Bologna, a testimonianza concreta di voler essere protagonisti del loro tempo.
Chi non fosse riuscito a partecipare alla Giornata della Memoria, può recuperare un po’ di foto e racconti cercando su Twitter e Facebook gli hashtag #ventiliberi e #rsconlibera.
di Ortensia Ferrrara
Foto di copertina di Sara Bonvicini