12 Aprile
Recuperare il sonno perduto non è stata impresa facile, mi è costato accamparmi con il sacco a pelo nell’unico posto dell’aeroporto con una presa di corrente per caricare il telefono (ci ho messo veramente tanto a trovarla), e una figuraccia in bus poiché in procinto di dormire lo stesso telefono mi è caduto nel retro del sedile dove stavo seduto. E tutt’ora non credo di averlo recuperato tutto ma meglio di niente direi dai.
Da quando mi son svegliato non ha cessato di piovere, e questo misto al vento fa sì che ci sia veramente freddo, ma non sono partito mal equipaggiato, tra l’altro le previsioni dicono che il meteo andrà solo migliorando e idem le temperature che saliranno a massime di 28°C circa, per cui mi sento di dire che è stato comunque un buongiorno, che mi ha messo alla prova fin dall’inizio, d’altronde è pur sempre attività scout, “non esiste buono o cattivo tempo, ma solo buono o cattivo equipaggiamento”.
Sicuramente ho capito una cosa però, sapere lo spagnolo non aiuta per niente nel poter capire qualcosa di portoghese perché ho potuto constatare che è una lingua extraterrestre
Nonostante ciò, sono arrivato in largo anticipo alla base scout di Fátima, e ho incontrato altri due partecipanti portoghesi Francisco e Miguel con cui ho iniziato a fare conoscenza, sono tanto simpatici e amichevoli! Abbiamo già scambiato distintivi e ho potuto notare che in generale loro prendono lo Scautismo molto più seriamente di noi, a loro detta “like a second job”, mi hanno fatto vedere che loro due si occupano di un progetto relazionato ad Agorà: Earth Tribe, che principalmente si occupa del rispetto della natura, di fatto erano al computer occupandosene prima che io arrivassi e sono qui sia come partecipanti ma anche come organizzatori di questi progetti di cui si parlerà meglio una volta iniziato l’evento. Ne ho approfittato per chiedergli qualche consiglio su posti da visitare per la route! E alcuni sono proprio belli, cito Sintra e Alentejo.
Riprendo a scrivere solo ora, di notte, dalle 18 è iniziata ad arrivare la maggior parte degli scout e sono rimasto stupito parlando con quasi tutti loro delle diversissime usanze scout, tra cui
- L’uso di fazzolettoni nazionali
- Associazioni monogender (solo femmine/solo maschi) spesso associate al cattolicesimo o protestantesimo
- Il poco stile nell’uso dell’uniforme, in particolare uso di jeans, senza camicia, distintivi messi casualmente, senza scarponi ecc…
- Le diverse divisioni in fasce d’età, in particolar modo mi ha stupito che alcune associazioni fanno scoutismo a partire dai 4 anni!!
Tralasciando questi dettagli con cui dovrò convivere tutte queste giornate, e nonostante le difficoltà che comporta doversi relazionare in una lingua che non mastico molto bene, non ho trovato molti problemi a parlare con i ragazzi di un po’ tutte le nazioni, ho notato che in generale hanno un livello di inglese uguale o superiore al mio, ma chiarito subito quanto fossi scarso l’abbiamo buttata sul ridere, d’altronde “se sbaglio mi corriggerete” vale anche in queste situazioni. Starei dichiarando il falso se ci dicessi che è facile relazionarsi, anzi soprattutto all’inizio tra la mia impacciatezza e la loro riservatezza non è facile iniziare una conversazione. Soprattutto con i ragazzi provenienti dai paesi del nord ed est dell’Europa, che tendono ad essere di natura più freddi e riservati.
Mentre invece con altri paesi, come Grecia, Portogallo che già ho citato, Spagna, Francia e Malta tutto il contrario, sono risultati aperti al parlare fin da subito.
Solo in seguito ho incontrato i ragazzi dell’Italia, l’altra AGESCI, Sara, e Alessandro e Mila dei CNGEI, coi quali già sembra di essere amici da una vita, ormai tra compaesani questo sembra avvenire naturalmente, e mi fa veramente piacere anche perché ci aiutiamo a vicenda anche nelle relazioni con gli altri ragazzi di altri paesi.
Dopo la cena, nella quale eravamo divisi in tavoli da circa 8 persone, e in cui volontariamente mi son messo con gente con cui non avevo ancora parlato più di tanto, abbiamo iniziato la cerimonia iniziale dell’evento, in cui a seguito del Mito della Caverna di Platone, ci è stato detto all’incirca come andrà l’evento, le linee guida, e ci hanno fatto vedere le varie stanze del caseggiato, tra cui due in particolare, la CHILL ROOM in cui nei momenti di pausa e pre coprifuoco ci si può incontrare per parlare, giocare, riposare, e un’altra stanza in cui verranno fornite le comunicazioni di servizio, inoltre avremo una “casella di posta” personale in cui chiunque può scriverci qualcosa con o senza firma, e un AGORÀ WALL in cui potremo “postare” scrivendo li qualche domanda o dubbio e chiunque potrà risponderci con un post it.
Dopodiché abbiamo iniziato un accenno di attività di conoscenza con leggerezza e poi coffee and chill fino al coprifuoco, in cui ne abbiamo approfittato per scambiarci ulteriormente distintivi, fazzolettoni e quant’altro, parlare del più e del meno e giocare a giochi di società.
Nonostante le difficoltà che oggi la giornata mi ha presentato (non poche) ne sono uscito vivo e sempre col sorriso stampato sulla bocca, perché sto già vivendo esperienze uniche. Riesco ad aprirmi coi ragazzi parlando di cose profonde con tranquillità, in generale tutti mi trasmettono affidabilità e loro stessi in primis quando si fa attività di confronto non hanno problemi ad aprirsi.
[Sara e Riccardo]