Sicilia. Aumentano esponenzialmente gli sbarchi di clandestini in cerca di rifugio e ospitalità. Persone povere, a volte senza documenti, definite ormai nel gergo comune “ultimi”. E così, durante il percorso di preparazione alla Route nazionale, il clan e il noviziato del gruppo scout Sciacca 1, formato da ragazzi e ragazze dai 16 ai 21 anni di età, ha deciso di approfondire il tema dell’immigrazione in Sicilia.
L’incontro con loro, l’ascolto dei loro racconti hanno spinto il gruppo scout di Sciacca a riflettere su quanto l’assenza di un luogo di culto, diverso dalle chiese cattoliche presenti in paese, rendesse difficile l’integrazione e la preghiera. E così su richiesta dei ragazzi del clan, il parroco della chiesa di S. Michele e assistente ecclesiastico del gruppo scout, ha concesso l’utilizzo di alcuni locali antistanti la parrocchia per le celebrazioni.
Permettere a questi uomini e queste donne venuti da lontano di celebrare le loro funzioni religiose, favorisce l’integrazione, il rispetto e l’amore. E testimonia che, pur avendo più nomi e altrettanti culti, Dio si manifesta come uno solo e ogni uomo ha il diritto di lodarlo e pregarlo.
Davide Colletti