Dal Codice di Camaldoli alla Carta del Coraggio, un percorso tra natura, spiritualità e cittadinanza

La zona dell’aretino dove si svolge la route 164 è ricca di spiritualità, bellezze naturali, esempi di cittadinanza attiva, ed ha contribuito non poco alla definizione degli aspetti migliori del nostro Paese.

I clan dell’Arezzo 14, del Tabya 100 e della Valsesia (formato da Borgosesia 1, Grignasco 1 e Varallo 1), che insieme stanno percorrendo i sentieri che conducono dal Santuario della Verna all’eremo di Camaldoli se ne sono accorti fin da subito.

Cominciare il proprio cammino partendo da uno dei luoghi francescani per eccellenza, assume un significato fondamentale per i ragazzi che hanno deciso di compiere scelte coraggiose nelle proprie vite. Grazie all’incontro con frate Mario, seguendo l’esempio del Poverello di Assisi, si ha subito il senso di che cosa voglia dire mettersi al servizio del prossimo, accogliere l’altro in maniera umile e disarmata, coraggiosa.

Durante il percorso di avvicinamento a Camaldoli, anche la natura che circonda il sentiero fa da silente testimone ai ragazzi che possono riflettere su quale sia il vero significato della fatica, dell’impegno e della responsabilità.

La route porterà i giovani partecipanti dalla Verna verso Corezzo, per pernottarvi e riposarsi nell’attesa di raggiungere l’Eremo di Camaldoli, dove i rover e le scolte potranno confrontarsi e mettere in comune le esperienze vissute a casa dando ad ognuno la possibilità di crescere e conoscere nuove cose.

Anche all’Eremo, l’aria che si respira è carica di spiritualità e di impegno civile, e coniuga al meglio spunti e suggerimenti utili per il “buon cristiano” ed il “buon cittadino” che ogni persona può essere. Infatti, proprio all’Eremo, nel 1943, fu stilato il “Codice di Camaldoli”, documento importante che ha influito sulla scrittura della successiva Costituzione italiana,  oggi più che mai tema d’attualità a livello politico e di cittadinanza consapevole.

Una route ricca di contenuti che contribuiranno sicuramente alla stesura della Carta del Coraggio che verrà letta alla conclusione della Route nazionale, il 10 agosto, e nella quale confluiranno le riflessioni e le esperienze di tutti i 30.000 partecipanti.

Gianluca Ermanno