Chiusa di Pesio (Cuneo) – Il rifugio Pian delle Gorre è l’ultima tappa prima di raggiungere Cuneo per i clan di Cavallermaggiore 1, San Marino 1 e Borgo Bainsizza 1. Dopo la camminata mattutina, il pomeriggio è dedicato alla presentazione del capitolo, cioè un approfondimento, sul tema del coraggio, realizzato dal Cavallermaggiore 1.
In particolare, si è descritto il coraggio di farsi ultimi partendo da un tema delicato quanto importante: la prostituzione. L’argomento è stato affrontato dal clan grazie ai volontari del Gruppo Abele e della Comunità Papa Giovanni XXIII, associazioni che si impegnano ad aiutare le prostitute. In che modo? La prima fornisce loro assistenza sanitaria, mentre la seconda esce in strada di notte per distribuire loro thè caldo e tener compagnia con preghiere e canti. L’obiettivo è toglierle dalla strada, parlando loro di libertà.
Toccanti e significative sono le testimonianze dei componenti delle due associazioni, che hanno raccontato l’emozione provata nel trascorrere tempo con le prostitute, per tentare di conquistare la loro fiducia.
Come azione conclusiva del capitolo, il clan presenta la sua inchiesta attraverso un video e con due serate di sensibilizzazione nel proprio territorio. Significativa la frase con cui si conclude il video: “Alla fine Dio non ti giudicherà, ma ti chiederà soltanto perché non hai fatto di tutto per essere felice”.
Coraggio: diritti al futuro
Cuneo – Di sicuro la giornata più intensa di tutte quella del 5 agosto per i clan di Cavallermaggiore 1, San Marino 1 e Borgo Bainsizza 1, che arrivano a Cuneo prima dell’ultima, ambita tappa: San Rossore.
In mattinata, il gruppo fa visita ad un sacrario partigiano che si trova nei pressi di Chiusa Pesio: qui, davanti ad una lapide commemorativa, si cerca di approfondire il ruolo dei partigiani, attraverso letture di testimonianze di alcuni partecipanti alla Resistenza, un “gioco di ruolo” e un confronto tra i ragazzi.
In questo luogo così significativo, il clan decide di lasciare una tavoletta di legno che è recita l’Azione di coraggio intrapresa: “Essere protagonisti del nostro tempo”.
Il pomeriggio trascorre con la stesura della Carta di Coraggio, da presentare a San Rossore, tramite un alfiere (una sorta di rappresentante del gruppo) scelto tra tutti i rover e scolte. Lavoro svolto in gruppi e sintesi conclusiva dei vari aspetti emersi dal confronto realizzata da un gruppo di otto rover e scolte. Tutti comunque con un pensiero comune: mettersi in gioco per primi, per essere il cambiamento che si vuole vedere nel mondo. Essere autentici, essere testimoni!
Antonella Chiavassa[/text_output]