Piccole storie da Route

Alcune delle storie raccolte dai ragazzi partecipanti al laboratorio di reportage giornalistico.

Perché proprio azzurro?
L’hanno definita “onda azzurra”, ma in realtà da dove arriva il colore azzurro delle camicie Agesci? Per scoprirlo basta visitare la mostra “Passi di coraggio”, nella piazza centrale della città delle tende di San Rossore. Qui il centro studi Mario Mazza di Genova ha esposto cimeli e fotografie dello scautismo dagli anni Quaranta agli anni Settanta, quando l’Agesci non esisteva ancora e c’erano solo l’Agi, con le ragazze in camicia bianca, e l’Asci, con i ragazzi in camicia grigia. Quando nel 1974 si fusero e nacque l’Agesci, nessuna delle due associazioni voleva rinunciare al proprio colore: l’unica opzione era sceglierne un terzo, e fu così che la nuova associazione, fatta di uomini e donne insieme, si ritrovò con le camicie azzurre.
Grazia (Isernia 1), Alessia (Pesaro 1) e Angelo (Caserta 1)

Il Fazzolettone viola bordato di giallo e bianco con lo stemma ICCS - foto do Elisa Carraro

Il Fazzolettone viola bordato di giallo e bianco con lo stemma ICCS – foto do Elisa Carraro

Very Important People
Si vede subito che sono V.I.P.: girano per il campo accompagnati da pezzi grossi dell’Associazione, e hanno  fazzolettoni viola e camicie piene di stemmi. Sono i presidenti di Icss, la Conferenza internazionale cattolica dello Scautismo, l’americano Bray Barnes e l’italiano Roberto Cociancich. Rappresentano i 6 milioni di scout che in 65 diversi paesi fanno parte delle associazioni di scautismo cattolico, tra le quali l’Agesci. Il loro fazzolettone è bordato in bianco e giallo, i colori del Vaticano.
Asja (Milano 92) e Simone (Mirandola 2)

Potranno dire “io c’ero”
Eleonora non ha ancora un anno e viene da Roma. Dondola tra le braccia di un ragazzo mentre la mamma è impegnata in un laboratorio sulla danza. Anche Emanuele, di un anno e mezzo, sgambetta per la piazza sotto l’occhio vigile della mamma capoclan. Troppo piccoli per essere accolti al kinderheim del campo, vivono la Route nazionale insieme ai genitori, capi in Associazione.
Chiara (Isernia 1) e Stanislaw (Campobasso 4)

 The best country in the world
“Italy is the best country in the world”: gli italiani spesso non ci pensano, ma se si chiede agli stranieri, sono tutti concordi. Anche i sette scout libici presenti a San Rossore la pensano così: i paesaggi del Lazio, che hanno attraversato con la parte mobile della Route nazionale, e l’amicizia dei rover e delle scolte di Roma e Avellino li hanno conquistati, tanto che uno di loro sta pensando di trasferirsi nel nostro paese.
Roberta (Crotone 8) e Stefano (Francavilla al Mare 1)

Musica che sa farsi ascoltare
Nella Piazza del Coraggio, dietro il maestoso monumento ai 40 anni dello scautismo spunta un imponente tendone viola del “parlamentino” dove si riunisce il Consiglio nazionale R/S. Padre Ermens Ronchi ha scelto questo sfondo per la puntata di sabato 9 agosto di “A Sua immagine” su Raiuno. Ogni settimana il teologo commenta il vangelo della domenica in tv, e questa settimana ha scelto di farlo dalla piazza centrale della città delle tende di San Rossore perché ritiene che il percorso che l’Agesci sta compiendo meriti la massima visibilità: “soltanto facendo rumore si viene ascoltati – dice – anche se per la verità il suono che sento qui non è rumore ma musica”.
Francesco (Lodi 1), Matteo (Azzano Decimo 1) e Beatrice (Monfalcone 3)