Come possono i giovani avvicinarsi alla politica per guardare con occhi nuovi al futuro e contare davvero nella società? Rover e scolte lo hanno chiesto a Laura Boldrini, presidente della Camera, intervenuta la mattina del 9 agosto alla tavola rotonda sulla violenza di genere.
In questi giorni di Route nazionale a San Rossore abbiamo costituito anche noi il nostro Parlamento. I nostri Alfieri, in rappresentanza dei diversi clan partecipanti, si sono riuniti e impegnati nella redazione della Carta di Coraggio, che deciderà il nostro futuro. Questa azione vuole essere anche una richiesta di cambiamento che proponiamo come cittadini, come futuro della società. Quale peso la nostra voce può avere nel futuro del nostro Paese?
Un peso significativo: voi mi avete chiesto questo impegno, ossia la possibilità di presentare la Carta di Coraggio al Parlamento. E’ una iniziativa che accolgo e sostengo.
Come crede che si possano invogliare i giovani ad avvicinarsi alla politica?
Stiamo provando con questo incontro che la politica è importante; voi tutti siete qui riuniti, in prima persona, ad impegnarvi attivamente. Ed è importante che i giovani si mettano in gioco in prima persona. Avete la possibilità di fare la vostra parte, non dovete lasciare ad altri la possibilità di fare della politica una cosa sporca. Non permettetelo.
Una curiosità, adesso, presidente: come si è avvicinata attivamente alla politica?
Durante una mia visita in Grecia ho assistito ad una scena che mi ha letteralmente indignata. All’ingresso di un ospedale, ho visto un ragazzino con la pelle scura e il viso incrostato di sangue, probabilmente picchiato da alcuni ragazzi, in lacrime. Veniva schernito da altri ragazzi africani poiché si lamentava del dolore. “E’ normale – gli dicevano – noi veniamo picchiati sempre dagli altri, non devi piangere per questo”. Dopo aver visto questa scena, mi sono decisa a scrivere un articolo sul mio blog. Il tempo di pubblicarlo e ricevo una telefonata da Nichi Vendola. Non lo lascio nemmeno parlare: mi sfogo con lui e gli racconto ciò che avevo visto. Solo dopo 10 minuti mi rendo conto che non lo avevo nemmeno fatto parlare, e gli chiedo il motivo della telefonata. Nichi mi spiega che vuole candidarmi alle elezioni politiche visto il mio impegno nelle Nazioni Unite. E dopo tutto ciò io non potevo più tirarmi indietro, scendere in campo era mio dovere.
Caterina Furlan e Alessandro Adami