Chi da piccolo non ha mai immaginato di essere un aborigeno che lancia il proprio boomerang? Al laboratorio “Oggetti volanti” rendono realtà questa fantasia, insegnando ai ragazzi come costruire un boomerang.
Bastano un pezzo di compensato di betulla, legno sufficientemente pesante da consentire il volo senza rompersi, una raspa e tanto olio di gomito. Le caratteristiche tecniche sono tante e specifiche: è necessario che il boomerang abbia un proprio angolo fissato e un rapporto preciso fra peso e superficie.
Tutto pronto, si passa all’azione: i ragazzi cominciano a vedere nascere fra le loro mani la propria opera raspando via le aree di legno contrassegnate nei modellini preparati precedentemente. Sagomando un profilo che rende la sezione alare uguale a quella dell’ala di un aeroplano, si rifinisce il tutto con carta vetrata e, da ultimo, si passa una mano di vernice contro l’umidità, la peggiore nemica di un boomerang di legno. Ultimati i ritocchi decisivi si può scegliere come pitturare il proprio boomerang e, finalmente, tentare il primo lancio.
Così, al laboratorio come nella vita, si lancia il più lontano possibile, facendo attenzione che poi l’oggetto ritorni indietro. Acquisite conoscenze e metodologie si può quindi migliorare e, ancora , rilanciare il nostro boomerang.
Edoardo Nasini