“Non rinunciate ai sogni vocazionali della vostra giovinezza, anche quando vi provoca dolore”. Questo il cuore della tavola rotonda “Realizzare i propri sogni e costruirsi un futuro” organizzata dal gruppo Agesci Ferrara 6 con la partecipazione di Mauro Magatti, sociologo ed economista, e Luigino Bruni, economista e storico del pensiero economico.
“Il fatto che sognamo giorno e notte – sottolinea Magatti – indica che la nostra mente non è fatta per stare prigioniera del luogo in cui si trova: siamo esseri dotati di dinamismo e tensione”. La stessa etimologia del desiderio (dal latino de-sidera) dà voce ad una direzione precisa: è il cielo che insegna ad andare oltre il nostro limite ed è la mancanza di stelle che spinge a desiderare. La società contemporanea specula imprimendo nei giovani il cosiddetto idolo del “collezionamento di godimenti”. Finchè si stimola e si brucia l’ardore di un momento, non si migliora nè si soddisfa il moto della voglia. “Il potere di oggi vuole insegnarci cosa desiderare, per riempire un vuoto di affetto, deformandolo in eccesso” afferma Magatti e prosegue citando Lucio Battisti “L’emozione è guidare a fari spenti nella notte”. Un eccesso che nasconde il desiderio di morte, tanto da rendere necessario spingersi fino agli estremi confini del abisso per sentire la vita. La risposta dei rover e delle scolte dovrà muoversi verso l’eccedenza del cuore: “Inseguite l’eccedenza, cioè la voglia di rischiare per un senso” insiste Magatti “e mai da soli.”
La tavola dialoga sulla difficoltà del comunicare i propri sogni per renderli progetti concreti. Paure, chilometri, genitori: la vocazione spesso nasce nelle più improbabili situazioni di disagio. Lo stesso Giuseppe d’Egitto, citato da Bruni, scopre di saper leggere i sogni solo trovandosi in carcere.
La terra dei giovani non può accontentarsi di sogni ridotti: fortezza e disciplina servono per riconoscere la propria strada di eccellenza.
La conclusione di Magatti è chiara: “Fate ciò che amate e fatelo bene, perchè il coraggio lo troviamo solo quando iniziamo ad amare”.
S. Caspani