Sono 6.000 le firme raccolte da rover e scolte del clan del gruppo Torremaggiore 1 per salvare il sito storico di Castel Fiorentino, in stato di abbandono e degrado.
Sulla via del Coraggio, la strada che taglia in due il campo di San Rossore, riaffiorano la speranza e il territorio. I ragazzi attuano la loro azione di coraggio, l’azione concreta che l’Associazione ha chiesto ad ogni gruppo scout di realizzare durante l’anno come conclusione del Capitolo nazionale, ciascuno sul proprio territorio, per lasciare un segno di questo impegno. I ragazzi si sono interessati ad un sito archeologico poco noto, Castel Fiorentino, in palese stato di degrado e abbandono, nonostante la bellezza del luogo. Attraverso una rete di associazioni il clan ha riportato all’antico splendore il sito storico.
L’importanza del luogo per il territorio foggiano è grande. Si narra che a Federico II, grande imperatore con terre e possedimenti in tutta Italia, in sogno sia stata predetta la morte “sub fiore” per bocca di una Sibilla. Questo è il motivo per cui l’imperatore non si è più fatto vivo nella citta di Firenze, essendo il suo stemma un giglio; morì invece di dissenteria a Castel Fiorentino, dove si era rifugiato senza accorgersi che era l’unico posto con lo stesso stemma del capoluogo toscano.
I ragazzi, nel parco di San Rossore, continuano la raccolta firme iniziata il 29 giugno nel momento della visita del FAI a Torremaggiore, raccogliendo l’entusiasmo generale e spiegando il loro Capitolo. Propongono ancora bans e canti perché “la cultura è una bella cosa. E’ importante valorizzare il territorio, la cultura italiana deve essere ripresa anche nei piccoli paesi, non solo nei grandi centri. L’Azione di Coraggio si è dimostrata interessante, perché è segno di apertura mentale”, spiegano i rover e le scolte coinvolti. La raccolta firme non si ferma: un’altra perla si sta per aggiungere al nostro patrimonio.
Nicola Di Pumpo