Roverway 2018: gli opposti si attraggono

“Siate preparati per il mondo che è in arrivo e abbiate una risposta per quel mondo. Se ognuno di voi – futuri leader d’Europa – riuscirà ad ispirare 10 persone intorno a sé, cambierete l’Europa. Voi costruirete un’ Europa in cui c’è più comprensione, in cui la diversità tra le persone e le culture è apprezzata e considerata fonte d’ispirazione e in cui questa diversità mostrerà al mondo che l’Europa è in grado di dar forma al proprio futuro.”

Con queste parole, a conclusione del suo discorso breve, ma di grande ispirazione, Frans Timmermans (vice presidente della Commissione Europea), ci ha dato la carica e lo spirito giusto per vivere l’entusiasmante esperienza del Roverway 2018, e, perché no, anche il resto della nostra vita, come cittadini europei.

A L’Aja si è svolta la cerimonia di apertura del grande evento europeo organizzato ogni 4 anni da WOSM e WAGGGS, il Roverway, che si è tenuto eccezionalmente quest’anno in occasione del centenario del roverismo, in Olanda: un’occasione ideale per riflettere sul ruolo del roverismo in un’Europa in evoluzione nel tempo.

Alla cerimonia di apertura abbiamo respirato subito e intensamente il tema dell’evento: “Opposites attract”, grazie alla presenza, sotto lo stesso palco, di 3500 rover e scolte da ogni angolo d’Europa.
La mattina successiva sono iniziate le “Paths”, campi dislocati nelle varie parti dell’Olanda, formati da alcune “Patrol” (pattuglie) di diverse nazionalità.

 

Opposites Attract Roverway 2018

 

Io e la mia Patrol del Friuli Venezia Giulia-Veneto “Tiramisù” abbiamo trascorso cinque giorni in compagnia di rover portoghesi, spagnoli, norvegesi e dell’unica scolta russa presente in tutto l’evento; dei Path leader irlandesi olandesi, con cui abbiamo condiviso cultura, cucina, fuochi serali, bans.

Questa è stata un’esperienza sorprendente e perfettamente in linea con l’atmosfera dell’evento e con la preparazione
fatta a casa grazie alle sfide del contingente. Nonostante nessuna delle Patrol assegnate alla Path “Roverway Youth Forum” avesse chiesto di farne parte, ne siamo usciti tutti inaspettatamente entusiasti. Oltre ad esplorare l’area cui eravamo stati assegnati (Ossendrecht, piccolo paese al confine con il Belgio) secondo la proposta dello scautismo olandese, l’obiettivo della Path era quello di costruire dei dibattiti sulle sfide che lo scautismo si trova ad affrontare nella società europea di oggi e dei prossimi anni.

 

 

Divisi in Patrol internazionali ci siamo confrontati su vari temi di attualità, dall’educazione e istruzione, alla religione, al lavoro giovanile, alle questioni di genere, ai social network e il web, cercando di capire quale sia la posizione che lo scautismo dovrebbe assumere in merito ad essi.

 

 

 

 

 

Ciò che ne è uscito è un punto di partenza per la stesura del prossimo European Regional Scout Plan del WOSM. Per questo, grazie alla nostra path leader che aveva già ricoperto numerose cariche a livello europeo all’interno del WOSM, abbiamo approfondito l’organizzazione e il funzionamento dell’organizzazione mondiale dello scautismo di cui l’AGESCI è parte, rendendoci conto davvero della fratellanza che ci lega ad ogni altro scout nel mondo, nonostante le enormi, numerose e magnifiche differenze che ci contraddistinguono.

Per noi R/S italiani in particolare, tutti troppo giovani per aver potuto partecipare alla Route nazionale 2014, questa esperienza è stata un’occasione per capire che possiamo, dobbiamo e vogliamo far sentire la nostra voce, di giovani scout e cittadini europei, a partire dalle nostre realtà quotidiane: “Creating a better world” (motto e obiettivo del WOSM) è possibile, se lo vogliamo.

Nota di merito per l’AGESCI è stata proprio il fatto che per la stesura delle conclusioni del Roverway Youth Forum è stata usata come modello la struttura della Carta del Coraggio, che la nostra Patrol aveva tradotto prima di partire.

Carichi di conoscenze, iniziative, emozioni ci siamo trasferiti a Zeewolde, dove era localizzato il campo fisso. Ha preso vita così un piccolo villaggio europeo di rover e scolte, in cui ogni partecipante poteva visitare le tende “casa” dei contingenti presenti, che offrivano una propria presentazione, o partecipare a workshop e attività che vertevano sui sotto temi dell’evento, il cui focus era sempre la consapevolezza di se stessi in relazione all’altro e alla comunità: “I
recognise myself”, “I am open to others”, “I can make a difference”, “I am involved in the world around me”.

Oltre alle attività il campo fisso offriva occasioni di svago, per poter semplicemente godere della compagnia degli altri partecipanti, da qualunque parte d’Europa venissero. Palco, cafè e foodhouse di giorno diventavano luoghi di incontro e condivisione, la sera, ospitando vere e proprie feste, con musica e DJ.

 

Bandiere al Roverway 2018Il clima di gioia, serenità e fratellanza che si è respirato a Zeewolde ha permesso a tutti noi di creare amicizie e di vivere ogni momento con il sorriso: dalla conquista di un distintivo raro di un altro paese, ai giochi con compagni appena incontrati, ma anche alla sopportazione dell’eccezionale bolla di caldo e del cibo olandese (probabilmente unico aspetto per il quale ogni italiano non vedeva l’ora di tornare a casa!).

A conclusione dell’evento ad ognuno di noi sono stati regalati dei semi di girasole, da piantare e far fiorire a casa, non solo come ricordo personale, ma soprattutto come simbolo del nostro ruolo. L’esperienza del Roverway non si è conclusa infatti con la cerimonia di chiusura. Inizia ora quella che a mio parere è la parte più difficile ma più significativa. Con la forza e l’entusiasmo accumulati in dodici giorni di intense emozioni, sguardi, sorrisi, riflessioni torno a casa, nella mia realtà, per far crescere in me, mettere in pratica, mostrare e condividere tutto ciò che ho tratto.

 

A distanza dall’evento, non è ancora facile rielaborare e capire come cambiare la propria quotidianità. In questo senso però è rassicurante aver accumulato la sensazione, come ogni partecipante, ben espressa dalle parole della canzone del roverway:

“When I leave my mark on this world, you’ll know what I mean.
It’ll still be here when I am gone, You’ll hear me scream!
We’ve got the whole world at our feet, We are gonna
greet the brand new day…”

Italian Contingent Roverway 2018

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ester De Re,
(Cerva Combattiva)
Patrol Tiramisù