Il bisogno di respirare

Clan Vettore
Gruppo Camerino 1

Durante l’anno 2020 per il nostro capitolo abbiamo deciso di affrontare il tema dell’immigrazione. Con il passare del tempo, impiegato nella realizzazione di questo ambizioso progetto, ci siamo resi conto della sua rilevanza e abbiamo ritenuto necessario condividerlo.

Il percorso è iniziato il 4 e 5 gennaio a Sarnano grazie ad un gioco proposto dai nostri capi, Claudio Cingolani e Stefania Scuri, per scegliere il capitolo. L’immigrazione ci è sembrata la tematica più appropriata poiché trattata solo superficialmente dai media, che ne forniscono spesso un’idea vaga.

Il sistema da noi considerato più opportuno per lo svolgimento del capitolo è stata la ricerca di dati e storie reali, ottenuti ascoltando e leggendo interviste di migranti provenienti da vari Paesi. Per raccogliere il maggior numero di informazioni, ci siamo divisi in gruppi ed ognuno poi ha presentato i propri risultati al clan.

La prima testimonianza trattata è stata quella di Yaya, ragazzo proveniente dalla Gambia, che ha intrapreso un lungo e pericoloso viaggio per scappare dalla guerra e dal regime dittatoriale. Durante ogni riunione, abbiamo poi deciso di leggere una parte della storia di Enaiatollah, bambino dell’Afghanistan, raccontata da Fabio Geda nel libro “Nel mare ci sono i coccodrilli”. Altre storie che abbiamo raccolto sono quelle di: Lhoussaine e Diallo, adolescenti del Senegal e Desmond, giovane uomo nigeriano.

Nonostante l’epidemia COVID-19 non ci siamo fermati e dal 13 marzo abbiamo ripreso ad incontrarci online con lo stesso entusiasmo di sempre. Per continuare la nostra raccolta di informazioni sull’argomento, abbiamo organizzato due incontri, uno con Don Marco Gentilucci e l’altro con la prof.ssa Lucia Ruggieri, grazie ai quali ci siamo sentiti pronti a condividere i dati accumulati in vari mesi di lavoro.

La modalità di divulgazione ritenuta più efficace e maggiormente in linea con l’emergenza a cui dovevamo far fronte, è stata la realizzazione di un filmato che esplicitasse la difficile situazione che i migranti sono costretti a vivere. Al fine di un’esecuzione ottimale abbiamo suddiviso il progetto in varie fasi: la scrittura di un copione, la rappresentazione degli scenari e la registrazione delle voci dei vari personaggi. I protagonisti del nostro video sono rappresentati da alcuni oggetti di cancelleria, ad esempio le matite fungono da alter ego dei migranti.

Vogliamo condividere con voi questa frase tratta dal libro “Nel mare ci sono i coccodrilli”, che ci ha accompagnato in questo percorso: “Una volta ho letto che la scelta di emigrare nasce dal bisogno di respirare… e la speranza di una vita migliore è più forte di qualunque sentimento”.

Per concludere vi vorremmo invitare a visitare le nostre pagine Instagram, Facebook e Youtube.

Buona visione!