Un sondaggio sul coraggio!

Clan La Fenice, Gruppo scout Gradisca 1

Parliamo tanto della Carta del Coraggio, ma nella vita quotidiana applichiamo i suoi principi? Ci siamo interrogati su questo argomento che è diventato il tema di un nuovo capitolo.

Dopo un’attenta lettura del documento abbiamo selezionato i temi che ci hanno colpito di più e che possiamo riscontrare nella nostra quotidianità. Da questi abbiamo estrapolato alcune domande da porre a clan e capi di tutta Italia. Durante questo periodo di raccolta dei dati, abbiamo avuto la fortuna di confrontarci con due clan che come noi stavano discutendo della Carta del Coraggio e con Paolo Altin, l’incaricato regionale del Friuli-Venezia Giulia durante la Route Nazionale del 2014. Il passo successivo è stato l’elaborazione dei dati raccolti da cui abbiamo appreso che il cuore della Carta del Coraggio sono gli scout stessi, i quali tutt’oggi rispettano le tematiche di questo documento senza necessariamente conoscerlo.

Ma basta perdersi in chiacchiere, entriamo più nel dettaglio. Solamente la metà delle persone che hanno risposto erano effettivamente a conoscenza della Carta del Coraggio. Nonostante ciò i risultati ottenuti sono stati abbastanza omogenei: è emerso che il 76% degli scout non sono coinvolti in attività comunali anche se tutti sarebbero d’accordo, come proposto nel documento in questione, di utilizzare in modo “efficace e propositivo un organo comunale, consultivo e giovanile” parallelo al Comune. È già nel nostro piccolo che possiamo fare la differenza, anche nel settore ambientale: è infatti emerso che la maggioranza si impegna a rispettare l’ambiente, in particolar modo facendo la raccolta differenziata, limitando gli sprechi, utilizzando per gli spostamenti bicicletta e mezzi pubblici.

Un altro tema trattato dalla Carta del Coraggio è l’emarginazione; ci siamo domandati per quali motivi ad alcune persone non viene permesso di essere scout. Il 78% dei votanti ritiene che a nessun individuo dovrebbe essere negata questa possibilità, nemmeno ad atei, omosessuali, divorziati e conviventi.

Questa esperienza ci ha permesso di confrontarci con nuove realtà, di crescere come individui e come clan e di conoscere opinioni diverse.

Ringraziamo tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di questo capitolo e siamo pronti per iniziarne uno nuovo, benèpossibile!