14 Aprile
Ogni giorno sto iniziando a scrivere sempre più tardi, ed è tutto dire, siamo sempre pieni di cose da FARE qui, e amo veramente tanto questa cosa, sono le 4:03 del mattino.
Oggi siamo passati dalla teoria alla pratica, abbiamo svolto ciò che solitamente più ci contraddistingue come clan, il servizio comunitario. Dopo aver fatto colazione e fatto un bans smile a quello che noi chiamiamo “Lo struzzo” siamo stati divisi nei gruppi di studio (siamo in ágora, come filosofi) e ogni gruppo è andato a fare un diverso servizio.
Potete immaginare quanto io fossi estasiato perché il servizio è la cosa che più mi piace della realtà di clan, perché connette comunità e fede semplicemente muovendo le proprie mani per migliorare il mondo! Il servizio in primis serve per aiutare, ma come conseguenze passive vi è anche la nascita di nuovi rapporti tra comunità e coloro che ricevono il servizio, ma anche dentro la comunità stessa si scoprono piccole cose nuove dei membri, ed è bellissimo perché una parola o un gesto può farti cambiare totalmente idea riguardo una persona. Soprattutto in questo caso che ci conosciamo effettivamente da una manciata di giorni.
Ma cosa abbiamo effettivamente fatto di concreto? Beh ci siamo sporcati le mani ripulendo un piccolo orto da erbacce per una deliziosa signora che regala i suoi prodotti ai bisognosi. Una piccola realtà che mi ha riempito il cuore di gioia, anche perché in questo evento ricorre spesso la frase “Pensa in grande, agisci nel piccolo” e quindi ci motiva a pensare che chiunque può migliorare il mondo partendo dal suo piccolo orticello.
Piccolo orticello che però non si limita a produrre cibo per il proprio sostentamento, ma che condivide, che contribuisce alla vita di alcune persone in difficoltà. Mi è sembrato un bellissimo esempio di sintonia tra il nostro pianeta e l’essere umano, assieme collaborano per promuovere la vita…spesso mi viene da pensare che se tutti ci comportassimo in questo modo potremo risolvere senza troppa fatica la fame, la sete e la povertà nel mondo. Ma ogni volta che ci penso poi mi dico che è una stupida utopia che non potrà mai realizzarsi così facilmente.
Successivamente abbiamo scoperto cosa fossero le Soft Skills, e abbiamo cercato di attivarle e svilupparle mediante un’attività creata ad hoc. Alcune di queste skills sono: Gestione del tempo, Lavoro di squadra e Comunicazione. Non sono facili da identificare e quantificare, ma noi sappiamo che esistono, e che sono meno specifiche ma nonostante ciò anche più necessarie delle Hard Skills, che non sono altro che cose che si imparano con esperienza, studio, come saper montare un PC.
Questa parte mi ha ispirato molto, perché mi ha ulteriormente fatto capire che se voglio, tramite queste abilità posso fare la differenza e chissà, magari cambiare qualcosa in positivo nella nostra associazione, o portare qualche bella idea.
Successivamente abbiamo parlato di pianificazione di un progetto di sostenibilità ambientale, ci sono stati elencati e spiegati i punti cardine per la creazione di un progetto di successo e step by step abbiamo provato a idearne uno individualmente. Qui sotto copio una bozza del mio, scritto in inglese:
Once bike, forever bike
- Main problem: in Sardinia, we have just a few of bike paths and they don’t even cover the entire city/town. I think it makes no sense because you can reach just only some places with your bike and if you want to go in other ones you have to risk your life riding in normal streets for cars.
Causes:
-lack of interest in promoting sustainable transportations
-economical issues or if they have money they prefer spending in other things
-no workers are available to do it
Effects:
-the majority of people prefer to use public transportation or his own car
-we pollute the air with smogs
- Main goal: to promote the use of bikes and go everywhere you want to.
Secondary goal: Through the action of creating this net, scouts and non scouts can cooperate and after informing ourselves we can raise awareness about the air pollution problem and why should you if possibile prefer to use a bike instead of a car. Maybe showing the negative effect that we receive breathing the polluted air. Another secondary goal could be made streets more safe, because it’s not rare to hear about road accidents where a bike is involved.
Results: we would create a more dense bike path net in our cities/town and maybe we could connect them with bike paths too.
People which will participate:
I thought about School and universities because the youth should be sensibilized about this problem. Of course local scouts and if possibile national ones too.
Our familiar and friends.
Experts in this sector that will teach us how to work.
Distribution of tasks:
We could organize many groups dividing equally based on experience and age to learn doing.
Before action
Logistic, that should coordinate the action and find the materials
Finance: they should find ways to gain funds
Diplomatics: they should talk with municipalities to gain the permissions required and maybe some help too During action
Many groups distributed in the city that basically do the same work (make the bike path).
Place and time for action:
All around a city or more than one depending on the possibilities we have, and probably more than one day, it could be like a week or two when after school/unibersity/work we meet and keep working.
Expenses and resources:
It would be pretty much expensive because we probably have to engage some experts that have to be paid for their work, and then we should pay the materials that basically are street paints.
Communication:
We should promote it through social media like Instagram, Facebook, tiktok and any other useful one. I think that a presentation video could be a lot catchy if made properly, but also some posters that you can use both virtually and physically.
Furthermore we have to talk about it to our friends and family to reach as many people as possible, not just young people but even adults.
SDG:
11 sustainable cities and communities
13 Climate action
Sono rimasto stupito da me stesso nonostante sia un esempio forse un po’ troppo ambizioso, perché comunque ideare qualcosa in così poco tempo che abbia effettivamente un senso non è così facile.
Dopodiché abbiamo cenato e fatto una passeggiata per vedere la basilica di Fátima e la sua immensa piazza. Mentre il team organizzativo raccontava la storia abbiamo avuto l’occasione di osservarla, assistere in parte ad una messa in portoghese (stranissima) e abbiamo in particolare visitato io e gli altri 3 ragazzi italiani una cappella sotterranea, molto suggestiva e con un silenzio disarmante. Ne abbiamo approfittato per sederci e salutare un po’ il nostro migliore amico.
Infine il momento più bello di oggi va al post passeggiata perché abbiamo fatto karaoke iniziale dove ci siamo divertiti un sacco, alcune conversazioni tranquille ma con domande personali e riflessive in cui ci siamo aperti agli altri senza problemi, e una bellissima conversazione finale tra me e Mila (scout CNGEI) con due degli organizzatori che mi ha ispirato veramente tanto. Noi abbiamo espresso il nostro stupore nel vedere che dei ROVER organizzassero un’attività di questo calibro, onestamente ci piacerebbe poter prendere parte a queste iniziative, ma anche a livello non europeo, ma nazionale o regionale. Ci piacerebbe venire responsabilizzati di più, avere la possibilità di esprimerci al 100% e pensiamo io e lei all’unanimità che in Italia non riusciamo a farlo, mentre per esempio Portogallo, Svezia, Finlandia, Norvegia si. Noi siamo veramente convinti di voler tornare in Italia con la grinta di poter fare un casino e cambiare le sorti del nostro futuro e del futuro dei Rover e Scolte che verranno dopo di noi.
[Sara e Riccardo]