Fossoli di Carpi (Modena) – “Come disse don Abbondio al suo cardinale: ‘Monsignore… il coraggio uno non se lo può dare'”. Esordisce con una citazione dai “Promessi sposi” il vescovo di Carpi, monsignor Francesco Cavina, nell’incontro con i rover e le scolte di ben tre route a Fossoli di Carpi (Modena), sabato 2 agosto. “Ma il cardinale rispose: ‘Ma come non pensate che, se v’è necessario il coraggio, c’è Chi ve lo darà infallibilmente, quando glielo chiediate?'”.
Monsignor Cavina sottolinea che dunque il coraggio non ce lo diamo da soli, ma noi non siamo soli: abbiamo i nostri amici, la comunità, a cui appoggiarci nei momenti di felicità e difficoltà, e abbiamo Dio, che non dobbiamo mai stancarci di pregare. L’argomento del coraggio è poi ripreso nella veglia serale in un luogo particolarmente significativo: il campo di concentramento di Fossoli, in cui migliaia di persone vennero rinchiuse per essere deportate in Germania. Qui transitò anche il carpigiano Odoardo Focherini per aver aiutato centinaia di ebrei ad espatriare. Focherini fu uno dei primi scout di Carpi, giornalista e membro attivo di Azione cattolica, ed è stato proclamato Beato lo scorso anno. Egli venne deportato in Germania, dove trovò la morte in un altro campo di concentramento. In una delle sue numerose lettere alla moglie scrisse: “Se tu avessi visto, come ho visto io in questo carcere, cosa fanno patire agli ebrei, non rimpiangeresti se non di averne salvati in un numero maggiore…”
A guerra finita, le case del campo di concentramento di Fossoli vennero utilizzate da don Zeno Saltini come prima sede di Nomadelfia.
Nicola Catellani
Il vescovo di Carpi, monsignor Cavina
Un momento di dialogo con una scolta
Monsignor Cavina parla con un rover
Il beato Odoardo Focherini (1907-1944), giornalista de “L’Avvenire d’Italia”