Da route nasce route

Passeggiando lungo il viale che delimita i quartieri del campo, si incontrano tante persone, capi, rover e scolte che raccontano volentieri la loro storia, il percorso che li ha portati in associazione e, oggi, alla Route nazionale.

In mezzo agli scout che in questi giorni popolano San Rossore, ci sono anche tanti bambini. La capofuoco del Borgo Bainsizza 1 alterna nella sua giornata momenti con il suo clan e altri con suo figlio: “Pensare che tutti i giovani presenti saranno gli adulti di domani mi assicura che mio figlio avrà un buon futuro” spiega. La presenza di suo figlio non limita il suo ruolo da capo, anzi, si ritrova a vivere la route con ancor più entusiasmo, sognando che un domani sarà lui a prendere parte alla prossima Route nazionale.

E poi ci sono Carlotta ed Elisa, del Venezia 7 e del Termini 1, rappresentano in pieno la fusione tra nord e sud. Nonostante appartengano a regioni italiane lontanissime, appena si sono incontrate hanno stretto amicizia, scambiandosi dopo pochi minuti parole nei propri dialetti. Stanno già pensando di organizzare altre route insieme o, perché no, qualche viaggio.

I loro clan, durante la cerimonia  di apertura, hanno lanciato in aria gomitoli, e ne hanno tagliato un pezzo a testa, da legare al proprio fazzolettone come simbolo di unione. “E’ bello trovare persone che condividono i tuoi stessi ideali” spiega Carlotta, che racconta che all’arrivo a San Rossore sono stati accolti da altri scout come se fossero a casani.

Paolo Orlandi 

(In copertina: Carlotta ed Elisa si sono conosciute in route e da subito è nata una grande amicizia. Credit G. Lauro)