La borsa-lavoro del clanDestino

Una borsa lavoro per Sauleman Jawo, un immigrato. E’ questo il risultato dell’azione di coraggio portata avanti dal clan Destino del gruppo scout Agesci Falconara 2, in provincia di Ancona. I ragazzi hanno scelto la strada di coraggio “liberare il futuro”. Ed un futuro lo hanno davvero offerto a un giovane ragazzo senza lavoro. All’inizio dell’anno si erano concentrati sulla fatica di ricominciare dopo uno sbaglio o un fallimento: testimonianze di tossici, immigrati e detenuti.

Poi, al momento di scegliere la loro azione di coraggio, hanno fatto ciò che di più semplice si poteva fare. Si sono guardati attorno e hanno cercato di capire ciò di cui c’era realmente bisogno. Che cosa avrebbero potuto fare nel loro piccolo? “Abitiamo vicino al porto di Ancona e la maggior parte di noi presta servizio alla Casa di prima accoglienza a Falconara, ‘La tenda di Abramo’, quindi abbiamo deciso di concentrarci sul tema dell’immigrazione perché lo sentivamo tutti particolarmente vicino” spiega Pietro, un rover. Hanno così deciso di cercare lavoro a un ragazzo immigrato.

L’idea è quella di una borsa-lavoro, costituita dai soldi dell’autofinanziamento dei ragazzi del clan e di alcune banche che hanno appoggiato economicamente l’azione di coraggio. Si è trattato poi di cercare un posto di lavoro: “Ci siamo tutti impegnati presentando il curriculum del ragazzo nei bar, nelle pasticcerie e nei ristoranti della nostra zona”. La loro costanza e il loro impegno sono stati premiati: il proprietario di un ristorante si è impegnato ad assumerlo per i sei mesi pattuiti dalla borsa-lavoro e non solo. Intende anche offrirgli lavoro per i successivi due o tre mesi, a spese proprie.

“Ed è proprio questo l’importante, che Sauleman abbia un futuro. Gli abbiamo offerto una speranza. Mi sono reso conto che basta davvero poco. Basta guardarsi intorno per aiutare il prossimo e dare una mano. Spesso non vediamo il disagio negli altri solo perché non sappiamo guardare bene.”

Lucrezia Pedranzini