Custodi del territorio

Al servizio consapevole dell’ambiente

 

Il clan “Guardiano del Faro” del Sulmona 1, in provincia de L’Aquila, si è messo al servizio dell’ambiente per sensibilizzare i cittadini della propria città sulla costruzione di un metanodotto nel proprio territorio, nella zona della Valle Peligna.

Il loro lavoro parte da lontano, fin dal ritorno dalla Route nazionale del 2014, e dall’assimilazione della Carta del Coraggio scaturita dall’impegno congiunto degli oltre 30000 partecipanti, che parla di ciò che preme maggiormente ai Rover e alle Scolte di tutta Italia: il lavoro, la fede, l’amore e il territorio, solo per citarne alcuni temi.

 

Un impegno quotidiano per l’ambiente

I ragazzi si sono sentiti in dovere di approfondire ancora di più gli aspetti che li coinvolgono e li chiamano in causa in prima persona. Dopo essersi guardati attorno e confrontati con realtà difficili, come le terre avvelenate dalla Camorra, forse più distanti da loro, hanno gettato il loro sguardo sul proprio territorio.

Si sono chiesti che cosa potevano fare per migliorare le cose nel luogo in cui si trovano, la loro città e l’ambiente nel quale vivono tutti i giorni.

 

Valle Peligna Sulmona

 

Da qui, l’individuazione di una realtà problematica esistente vicino a loro, quella della costruzione della centrale di “compressione e spinta”, necessaria per il metanodotto che dovrà passare attraverso il territorio di Sulmona. Da qui il passo è stato breve, e tutto il clan ha messo le proprie forze e il proprio impegno al fine di far sapere a tutti i sulmonesi ciò che si sta realizzando vicino a loro, cercando di renderli consapevoli di ciò che comporta la realizzazione di una centrale di questo tipo nella zona del Monte Morrone.

 

 

conferenza stampa ambiente Agesci Sulmona 1

I ragazzi si sono confrontati con il Vescovo della loro Diocesi,  Mons. Angelo Spina, con le associazioni ambientali, come il Collettivo “AltreMenti”. Hanno approfondito la questione grazie a studi e ricerche di esperti e scienziati del settore, condividendo con tutta la popolazione il loro lavoro in modo responsabile e consapevole, mettendosi in gioco con coraggio, senza paura o indecisioni.

 

 

civetta gasdotto SulmonaI Rover e le Scolte del Clan “Guardiano del Faro” hanno così compiuto una vera e propria azione politica, sensibilizzando il territorio nel segno della visione dell’ambiente da preservare “in cui l’uomo non sia solo spettatore, ma presente e protagonista. Ambiente non è un perimetro, uno spazio fisico del vivere. Proviamo a ripensare all’Ambiente non più come sostantivo ma come un pensiero, un concetto. Come le capacità e le sensibilità relazionale tra uomo e natura/Creato”, così come espresso da Papa Francesco nella sua enciclica “Laudato si’” o, più semplicemente, seguendo l’articolo della legge scout che recita: “la Guida e lo Scout amano e rispettano la natura”. 

 

Un gesto naturale, nato dalla consapevolezza di essere tutti responsabili dell’ambiente che ci circonda e che spetta ad ognuno fare del proprio meglio per salvagurdarlo, in perfetto stile scout.

 

Gianluca Ermanno