"Lo Stato è assente, venga accompagnato dai genitori"

Lo Stato venga accompagnato dai genitori. Volutamente sarcastica, questa è la frase che si può trovare sui muri di Palermo, città conosciuta più per Cosa Nostra che per le molte specialità gastronomiche o per le bellezze artistiche del territorio. Alfonso Sabella, magistrato, già sostituto procuratore del pool antimafia di Gian Carlo Caselli, negli anni ’90, nel periodo delle stragi racconta queste cose a rover e scolte che lo ascoltano alla Tavola rotonda sul “coraggio di fare scelte controcorrente”, che si tiene venerdì 8 agosto al Quartiere della Gioia della Route nazionale Agesci a San Rossore.

“Ho compiuto molte scelte durissime nella mia lotta contro la mafia. – dice Sabella – Mia moglie e mia figlia furono costrette a lasciarmi per poter vivere serenamente. Ma, nonostante tutto, prenderei nuovamente le stesse decisioni”. Continua esortando i giovani seduti sotto il palco a non credere all’immagine dell’uomo d’onore che viene proposta dai mass media, “La mafia che ho conosciuto è quella che fa i morti ammazzati, non quella de Il Padrino“.

Molti gli spunti su cui riflettere che il magistrato propone ai ragazzi: “La vera forza dello Stato è il rispetto delle regole, solo così si può contrastare la criminalità organizzata, altrimenti non c’è differenza con la mafia!”. Ricordando gli anni di lavoro con Caselli, racconta di come siano stati raggiunti obiettivi incredibili nonostante il rischio quotidiano di venire uccisi e i mezzi limitati. I ragazzi ascoltano in silenzio, attenti e concentrati sulle parole di Sabella, spesso dure, quando narra delle modalità usate dai sicari mafiosi per eliminare gli “infami”, coloro che provano a spezzare la catena di omertà, senza curarsi di uccidere bambini, donne, uomini di Chiesa.

“Don Puglisi faceva paura alla mafia perché faceva vedere ai ragazzi che le cose si potevano cambiare, per questo l’hanno assassinato”. L’applauso spontaneo che suscitano queste parole sottolinea quanto sia salda nei cuori dei giovani di San Rossore la testimonianza di Padre Pino, e di quanto sia forte la volontà di lottare contro tutte le mafie. Commosso dall’affetto e dalla vicinanza che gli viene espressa dal giovane pubblico, Alfonso Sabella sottolinea ancora una volta che “La mafia è orrore, morte, e distruzione; con la mafia non si può convivere, mai!”

 

Gianluca Ermanno

 

(Foto di copertina: Alfonso Sabella durante la tavola rotonda alla Route nazionale – credit Gianluca Ermanno)